L’ipotesi lockdown avanza velocemente in tutta Italia, dalla Sicilia al Veneto. Ma è questa la soluzione per una pandemia che non vede ancora una via d’uscita?
De Luca ha anticipato tutti chiedendo il lockdown in Campania, Conte potrebbe invece istituire il coprifuoco alle 18. Prima misura pronta ad anticipare la nuova chiusura del paese. Ma sono queste le soluzioni per uscir fuori dalla pandemia?
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Virus e non virus, questo è il grande dilemma che affligge l’Italia dall’ormai lontano marzo. La paura di un nuovo lockdown paralizza al momento il paese e le istituzioni che non sanno ancora come procedere. Una delle problematiche riguarda però il vaccino, che presumibilmente non verrà trovato prima del nuovo anno e che di conseguenza costringerà la popolazione a convivere con l’emergenza sanitaria. E se fosse in queste poche righe la soluzione ai nostri problemi?
Coronavirus: meno lockdown e più consapevolezza del problema
In assenza del vaccino, che renderebbe il tutto molto più agevole sotto ogni punto di vista, l’unica soluzione al momento plausibile è convivere con il virus. Farsi condizionare sempre meno dai numeri altalenanti forniti dalla Stato e vivere una vita con senso di responsabilità, ma sempre con la consapevolezza che non si può fermare il paese ogni 3/4 mesi.
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Si tratterebbe di primo input per ripartire definitivamente, senza fermarci più, anche perché un nuovo lockdown porterebbe al tracollo dell’economia, quella tanto cara alle istituzioni e per cui si sta cercando con ogni modo possibile di trarre fondi da destinare agli italiani in crisi.
Ma che senso hanno queste manovre se poi non s’insegna al popolo a convivere col virus? I contagi infatti saranno destinati a salire e scendere come in una giostra senza freno fino a quando non verrà trovato il tanto agognato vaccino.
Vaccino: e se l’antidoto fosse “un’educazione alla convivenza”?
Di conseguenza sale quindi il dubbio se si possa trovare una vera soluzione alla problematica in un’educazione alla convivenza col virus. Far comprendere alla popolazione, soprattutto quella più giovane, che non è l’unica modalità con cui si può tornare a vivere serenamente.
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Con questa consapevolezza si eviterebbero i lockdown, i coprifuco ed ogni misura restrittiva che tanto fa male al paese dal punto di vista sociale ed economico. La convivenza permetterebbe infatti ai ragazzi di non dover tornare alla didattica a distanza e alle attività commerciale di prendere “respiro” dopo un anno a dir poco complicato sotto ogni punto di vista.