Panico Adi, domande sospese per accertamenti: chi si ritroverà senza soldi

Migliaia di famiglie sono nel panico: Assegno di Inclusione bloccato a causa di accertamenti. Molti resteranno senza aiuti.

L’Assegno di Inclusione è difficile da ottenere ma facile da perdere! Chi pensava che questo sussidio – messo in campo dal Governo di Giorgia Meloni per sostituire il vecchio Reddito di Cittadinanza – sarebbe stato la copia del vecchio sussidio grillino, è rimasto fortemente deluso.

assegno di inclusione sospeso
Molti a settembre non hanno ricevuto l’Assegno di Inclusione/Kronic.it

Infatti l’Assegno di Inclusione ha requisiti molto stringenti e non solo per quel che riguarda Isee e reddito. Tanto per cominciare, per averne diritto, è necessario che all’interno del nucleo familiare ci sia almeno un soggetto non occupabile oppure un soggetto svantaggiato.

Dunque è indispensabile che in una famiglia ci sia almeno un minore o una persona che ha già compiuto 60 anni o un disabile con invalidità uguale o superiore al 74% o un soggetto preso in carico dai servizi socio sanitari. Il sussidio corrisponde ad un aiuto di 500 euro al mese più altri 280 euro per chi vive in affitto.

Negli ultimi giorni migliaia di famiglie sono precipitate nel panico: Assegno di Inclusione bloccato a causa di accertamenti da parte dell’Inps. Ora tanti rischiano di restare senza aiuti.

Assegno di Inclusione: ecco chi rischia

Momenti di vero panico per migliaia di famiglie che, a settembre, non hanno ricevuto l’Assegno di Inclusione a causa di accertamenti da parte dell’Inps. Il rischio è molti perdano il sussidio per sempre e restino senza aiuti.

assegno di inclusione, chi rischia di perderlo
Ecco chi rischia di perdere l’ADI/Kronic.it

Come anticipato, per ottenere l’Assegno di Inclusione è necessario soddisfare requisiti ben precisi. Per quanto riguarda il reddito esso non deve superare i 6000 euro all’anno mentre l’Isee deve essere entro i 9360 euro. “Conditio sine qua non” è che all’interno della famiglia ci sia almeno un soggetto non occupabile o svantaggiato.

Tra i non occupabili rientrano, naturalmente, le persone con invalidità certificata pari o superiore al 74%. Ed proprio in tal senso che l’Inps ha deciso di effettuare ulteriori accertamenti. Pertanto molti nuclei familiari al cui interno ci sia una persona disabile, a settembre non hanno ricevuto la ricarica dell’Assegno di Inclusione oppure hanno ricevuto un importo più basso poiché i disabili non sono stati conteggiati ai fini dell’importo.

Si tratta di una fase transitoria: finiti gli accertamenti se l’invalidità viene confermata allora tutto tornerà come prima. In caso di cambiamenti, invece, l’intero nucleo familiare potrebbe perdere il sussidio. Normalmente una famiglia riceve 500 euro al mese a cui vanno aggiunte ulteriori somme che vengono calcolate sulla base dei componenti non occupabili presenti nel nucleo familiare: solo i soggetti non occupabili, infatti, rientrano nella scala di equivalenza.

In caso di nuclei familiari composti solo da disabili, invece, l’importo sale a 650 euro al mese. Ma se, in seguito ad accertamenti, l’invalidità scende al di sotto del 74% allora il soggetto non può più essere considerato non occupabile e, dunque, la famiglia non avrà più diritto all’Assegno di Inclusione.

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