Sta circolando una nuova truffa “tecnologica” che prende di mira il codice per il pagamento del parcheggio. Ecco come riconoscerla.
È un fatto: con l’avvento delle nuove tecnologie anche i ladri si sono fatti più sofisticati. Astuzie e raggiri a alto tasso di tecnologia si fanno sempre più frequenti e le malcapitate vittime – potenzialmente ciascuno di noi – fanno fatica a tenere il passo di un esercito di truffatori hi-tech in servizio permanente effettivo.
Spesso e volentieri non si tratta del classico “smanettone” isolato, magari un nerd che ha deciso di darsi al cybercrimine. No, dietro le truffe quasi sempre ci sono vere e proprie organizzazioni criminali, per non parlare delle famigerate “scam city”, le città della truffa diffuse soprattutto in Cina e nel Sudest asiatico.
Da tempo si stanno ad esempio moltiplicando le truffe col codice per pagare il parcheggio. La nuova truffa tech rappresenta un’insidia non da poco per gli automobilisti che, ignari, credono di pagare soldi per poter parcheggiare la loro automobile e invece si vedono “alleggerire” il conto da una banda di truffatori. Vediamo come funziona l’ultimo raggiro.
Truffa del codice per pagare il parcheggio, se la conosci la eviti
L’allarme arriva dalla cittadina britannica di Telford, nella contea dello Shropshire, non distante dal Galles. Gli utenti sono stati invitati a prestare molta attenzione ai falsi codici QR posizionati sui terminali per il pagamento del parcheggio. Su diverse macchinette presso Ironbridge e Telford Town Park sono stati posizionati degli adesivi che provvedono a indirizzare gli utenti verso un sito web fraudolento.
Il locale consiglio comunale ha spiegato che il codice era stato aggiunto con un adesivo e ha chiesto ai cittadini di rimuoverlo e di segnalare la posizione. Su un gruppo Facebook del villaggio di Ironbridge alcuni utenti hanno spiegato che cliccando sul link aperto dal codice QR fraudolento si possono perdere anche 500 euro sul conto corrente fornendo i propri dati bancari.
Insomma, siamo di fronte alla truffa che tecnicamente viene chiamata quishing (ovvero QR phishing). Parliamo del raggiro che sfrutta i codici QR per carpire alle vittime le credenziali bancarie e fare man bassa dei loro conti. I codici QR stampigliati sugli adesivi appaiono perfettamente in regola, ma autentici non sono per nulla.
Nel gruppo Facebook qualcuno ha pubblicato una foto dove mostrava almeno sette adesivi con falsi codici QR rimossi dai parcheggi. L’invito delle autorità locali è quello di contattare il prima possibile la propria banca. Questo in modo da accertarsi che non ci siano stati movimenti “sospetti” sui conti. Una truffa simile, nel nostro Paese, ha preso di mira le colonnine di ricarica delle auto elettriche.