Sono diverse le truffe in circolazione su WhatsApp. Ecco a cosa fare attenzione per non cadere nelle trappole dei criminali.
Truffe via WhatsApp: un fenomeno già noto da tempo. La piattaforma di messaggistica istantanea più popolare al mondo pullula ormai di cybercriminali pronti a gettare l’esca per impossessarsi di dati e informazioni personali. Spesso dietro ci sono vere e proprie organizzazioni criminali o perfino intere città della truffa (come le famigerate “scam city” della Cina e del Sudest asiatico).
Insomma, c’è poco da stare allegri e sembrano lontani anni luce i tempi in cui Mark Zuckerberg spargeva a piene mani ottimismo tecno-democratico esaltando il “potere di condividere” messo a disposizione degli utenti dai social media. Peccato che i social si siano rivelati anche una sterminata prateria per legioni di truffatori in servizio permanente effettivo.
Sono finiti anche i tempi in cui al massimo ci si doveva preoccupare soltanto del vecchio trucchetto della catena di Sant’Antonio e si cominciava appena a parlare di fenomeni come il phishing (del resto i link sospetti erano talmente evidenti da essere subito riconoscibili). Ecco quali sono le truffe più diffuse – e sofisticate – oggi su WhatsApp.
I cybetruffatori, non si finirà mai di ripeterlo, sono abili manipolatori della mente in grado di sfruttare cinicamente due potenti leve della psicologia umana: desiderio e paura. Sul desiderio di fare affari lucrosi fa leva la truffa del sondaggio che promette sconti e omaggi incredibili da parte di brand prestigiosi: niente altro che i soliti messaggi-esca con tanto di link malevolo.
Sono sempre truffe anche le lotterie e le iniziative di beneficenza che circolano su WhatsApp. I truffatori giocano sul lato emotivo degli utenti – in genere in occasione di qualche disastro naturale, crisi sanitaria o di una catastrofe umanitaria – per spillare soldi. È praticamente certo che i pagamenti eseguiti su loro indicazione non giungeranno mai ai destinatari teorici, ma solo ai criminali.
Un’altra truffa molto diffusa è quella che invita a scaricare la versione Gold o Pro a pagamento di WhatsApp, ovviamente facendo credere di poter beneficiare di chissà quale offerta esclusiva o perfino gratuita. Più recente invece è la truffa che cerca di far scaricare agli utenti iOS un’app-clone di WhatsApp (in realtà un virus in grado di rubare i dati delle carte di credito) fuori da App Store, con la promessa di millemila funzionalità supplementari.
Attenzione poi alla classica “truffa romantica” che viaggia su WhatsApp, con sconosciuti che fingono di interessarsi a noi al solo scopo di chiederci soldi con la scusa di una storia “pietosa” inventata di sana pianta. Bisogna poi parlare della truffa più insidiosa: il social hacking.
In questo caso i truffatori si spacciano per un amico o un parente per farsi consegnare da noi il codice di sicurezza di WhatsApp per iscriversi a un nuovo servizio (con il pretesto di aver sbagliato procedura). Una volta che lo avremo inoltrato, in men che non si dica ci ritroveremo tagliati fuori dall’account di WhatsApp. Insomma, ci avranno rubato il profilo dopo aver associato il codice di sicurezza a un altro telefono.
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