Rincari di tariffe e di abbonamenti. Utenti letteralmente sotto attacco. La situazione è complessa e spesso poco comprensibile.
Il ritornello degli ultimi anni è quasi sempre lo stesso, purtroppo per gli utenti italiani. Aumentano i prezzi di prodotti, servizi, tariffe legata qualsiasi tipo utenza e tanto altro ancora. Nel corso degli ultimi mesi si è assistititi a un vero attacco, per cosi dire, delle grandi aziende, dei grandi gestori ai danni dei cittadini. Quello che sta accadendo, per esempio, nel campo della pay-tv, soprattutto in merito alla sottoscrizione di abbonamenti per gli eventi sportivi in diretta, è sotto gli occhi di tutti.
In moltissime occasioni gli stessi aumenti passano volutamente in sordine, con comunicazioni che nella maggior parte dei casi nemmeno arrivano gli stessi utenti. Mail non lette, sms non considerati, contratti rivisti unilateralmente. Cosi, succede, per esempio che di punto in bianco ci si ritrovi con una specifica utenza proposta a prezzi incredibilmente molto più alti rispetto a poche settimane prima. La situazione, in questo senso, sfugge letteralmente di mano agli utenti e rischia di trasformarsi in un incredibile boomerang per le stesse aziende fornitrici dei servizi.
Telefonia, brutte notizie per gli utenti: in difficoltà anche gli abbonati alle pay-tv
Le difficoltà maggiori nel corso degli ultimi mesi hanno certamente riguardato, nello specifico, i titolari di abbonamenti alla pay-tv, oltre, chiaramente, gli stessi utenti della telefonia mobile e non solo. L’emittente Dazn, per esempio, ha praticamente portato, nel giro di poche settimane, il proprio abbonamento standard da 29,99 euro a 34,99 euro. Per quel che riguarda, invece, l’abbonamento Plus, che consente la doppia visione di un evento, prezzo aumentato dai 49,99 euro iniziali a 59,99 euro.
Stesso discorso per quel che riguarda Sky, con il pacchetto calcio passato da 5 euro a 7,99 euro e quello Sport da 15, 20 euro a 23,99 euro. Non va meglio, cosi come anticipato, nel campo della telefonia, dove, con l’introduzione delle tariffe indicizzate all’inflazione, assistiamo a un aggiornamento annuale che di certo non porta vantaggio ai cittadini italiani. Con un aumento superiore al 5% lo stesso utente può scegliere di cambiare gestore senza pagare costi aggiuntivi.
In questo caso è inoltre intervenuta l’Agcom, specificando che l’aumento delle stesse tariffe, o meglio, il loro adeguamento, non può avvenire prima di 1 anno dall’attivazione del contratto in questione. Altro importante elemento è quello del prezzo bloccato, spesso citato in modo truffaldino dai call center che propongono le varie offerte commerciali. In quel caso occhi aperti e verificare, sempre, che l’informazione in questione sia contenuta all’interno del contratto tra utente e gestore.