L’Agenzia delle Entrate non ammette errori, i cittadini hanno poco tempo per verificare i documenti e rettificare dati sbagliati.
Qual è uno degli appuntamenti più importanti nel corso dell’anno? Inviare la dichiarazione dei redditi. E se si accorgesse di aver commesso errori nella compilazione? C’è poco tempo ancora per correggerli e regolarizzare la propria posizione nei confronti del Fisco.
Dal mese di maggio i contribuenti si trovano a dover ottemperare un importante obbligo, inviare la dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate. Hanno tempo fino al 30 settembre per procedere ma la maggior parte dei cittadini tende ad agire tempestivamente in modo tale da ricevere già in estate l’eventuale rimborso IRPEF in busta paga oppure sul cedolino della pensione. Dal calcolo del modello 730, infatti, può risultare un credito o un debito nei confronti del Fisco.
Nel primo caso si recupereranno soldi in più pagati nel corso dell’anno precedente. Arriveranno dopo un mese dall’inoltro del 730 ai dipendenti e dopo due mesi ai pensionati. Può capitare, però, di accorgersi di aver commesso errori nella compilazione della dichiarazione dei redditi. Errori che potrebbero aver influito sull’importo del rimborso o della trattenuta. Il cittadino è tenuto a riferire e correggere l’errore commesso entro determinate tempistiche.
Il contribuente può presentare il modello 730 integrativo entro il 25 ottobre 2024. In quali casi deve rispettare questa tempistica? Se ci si accorge di aver commesso errori nell’indicazione dei redditi oppure nell’inserimento delle spese detraibili. Il modello integrativo permetterà di aggiungere spese effettuate nel 2023 che non si erano inserite in un primo momento oppure consentirà di modificare il sostituto d’imposta (ricordiamo che nell’anno in corso pur avendo un sostituto si può scegliere non compilare la dichiarazione senza sostituto d’imposta e far corrispondere il rimborso all’AdE).
Una puntualizzazione importante. Il modello 730 integrativo può essere compilato solamente se le modifiche comportano una situazione favorevole per il contribuente. In caso contrario – ossia qualora le variazioni comportassero una riduzione del rimborso – allora il modello da utilizzare sarebbe quello Redditi Persone Fisiche.
L’interessato, comunque, non potrà agire da solo come per la compilazione del modello 730 originale. La normativa obbliga il cittadino a rivolgersi ad un CAF o patronato per inviare il modello 730 integrativo visto che questa versione non è disponibile online. Bisogna, dunque, prendere subito un appuntamento per evitare di superare la data del 25 ottobre. Se non si dovesse procedere in tempo per apportare modifiche bisognerà usare solo il Modello Redditi PF 2024.
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