L’indagine riguardante Flipper Zero ha portato ad un esito davvero infelice. Su internet tutti sono andati su tutte le furie: ecco perché.
Prima di capire il motivo per cui la rete sia andata su di giri, è doveroso ripercorrere il motivo per cui Flipper Zero sia così in voga ultimamente. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non si tratta di una persona fisica. Si tratta infatti di un software che viene utilizzato come sistema di controllo di accessi.
Un hardware open-source dall’approccio fortemente innovativo, ma che ha destato non poche preoccupazioni all’interno della community. Ragion per cui si è deciso di optare per un “ban” di carattere temporaneo. Con forti probabilità di mutazione in definitivo, se le ipotesi dovessero essere confermate.
Guai in vista per Flipper Zero
Chiunque si ritenga un appassionato di elettronica non può non conoscere Flipper Zero. All’interno di tutti gli appassionati ha suscitato uno stupore quasi piacevole, per via delle sue funzionalità. Purtroppo però, come anticipato nel titolo sono state le stesse funzionalità ad influenzarlo in maniera negativa.
Sul web è circolata una serie di video fake dove veniva sostanzialmente sopravvalutate le capacità di questo dispositivo. Nei suddetti filmati si poteva vedere Flipper cercare di aprire automobili, fare cambiare colore ai semafori e molto altro ancora. Tutte cose ovviamente false, e che nessun dispositivo ad oggi sarebbe (per fortuna) mai in grado di fare.
Nonostante questo, in via preventiva il governo del Canada vorrebbe limitarne se non vietarne la vendita. Il motivo riguarda proprio le perplessità citate sopra. Per quanto questo hardware non sia formalmente in grado di svolgere certe funzioni, esistono delle remote possibilità sul fatto che possa riuscirci. O peggio ancora, indurre qualcuno a farlo.
Il governo vuole tutelarsi soprattutto per il bene dei proprietari delle auto d’epoca. Queste auto non presentano tecnologie sofisticate. Dunque, non avendo alcun tipo di meccanismo di difesa contro Flipper, non potrebbero difendersi nel caso in cui dovessero subire un attacco da parte sua. Verrebbero dunque violate facilmente dai malintenzionati.
I telecomandi wireless non sono ovviamente nati con questo scopo, ma c’è chi potrebbe ovviamente approfittarsene per soddisfare scopi poco etici. Nonostante la normativa in questione non sia ancora stata approvata, in Canada per questo hardware non tira decisamente un’aria piacevole. I proprietari sperano ovviamente di non passare guai, essendo già in possesso del dispositivo bandito.