In base alla manovra finanziaria 2023/2024, vi sono cambiamenti importanti nelle procedure di pignoramenti coattivi.
Come noto, coloro che sono in debito con L’Agenzia delle Entrate, o qualsiasi altro ente, possono andare in contro al procedimento di pignoramento di case, soldi, terreni e altri beni (sia mobili che immobili). Tuttavia, è bene sapere che questa procedura non scatta immediatamente, ossia in presenza di debiti a breve termine; ma solamente dopo che il debito si è protratto nel tempo. Sebbene vi siano dei limiti su conti e beni pignorabili, la nuova manovra del 2024 vedrà un sistema indubbiamente più rigido.
La nuova manovra finanziaria relativa al 2023/2024, attuerà forme di pignoramento coattivo più severe, perché si baseranno sul nuovo sistema di controllo dei beni da pignorare. Queste informazioni verranno alla luce estrapolando tutti i dati in possesso dalle diverse banche dati che verranno fornite agli ufficiali giudiziari per ottenere indicazioni precise sui conti o i beni in possesso del debitore. Il funzionamento di questo processo sarà indubbiamente più efficace, ma manterrà dei limiti nel rispetto della privacy.
Pignoramenti 2024: quali sono le nuove norme della manovra finanziaria
L’obiettivo di questa manovra è quello di semplificare, razionalizzare e potenziare l’attività di riscossione. Tale procedimento si svolgerà a partire dalla fase propedeutica a quella di avvio della procedura esecutiva ufficiale, ossia ancor prima che il pignoramento sia effettivamente ufficializzato, in modo da non avviare procedure inutili. L’agente riscossione userà degli strumenti informatici con lo scopo di risalire ad eventuali beni e conti dell’interessato, mediante l’acquisizione di tutti i dati in possesso dalle diverse banche dati. Questo permetterà agli ufficiali giudiziari di intercettare telematicamente i beni da pignorare, sia che si tratti di conti correnti o beni materiali intestati.
Sebbene sia una vera e propria preparazione, è bene specificare che si tratta solamente di una fase preliminare. È infatti previsto l’obbligo per l’agenzia di riscossione di comunicare la disposizione del pignoramento 30 giorni prima dell’attuazione; se questo non accade, è possibile fare ricorso.
Sebbene vi sarà un’importante banca dati per le nuove forme di pignoramento coattivo, le informazioni e i dati di ogni contribuente saranno tutelati con apposite misure di sicurezza. Inoltre, è bene precisare che per questo 2024 non ci sarà il prelievo forzoso dai conti correnti. La premier Meloni ha infatti dichiarato che la misura che avrebbe permesso l’Agenzia delle Entrate di accedere direttamente ai conti correnti degli italiani per recuperare le imposte non pagate, non sarà fortunatamente attuata, diversamente da quanto previsto in precedenza.