L’entusiasmo del pubblico verso Netflix e le altre piattaforme streaming sembra essersi placato: le ragioni che hanno portato alla flessione.
Gli alti e bassi sono il normale ciclo di ogni azienda e settore, ma nessuno metterebbe mai in dubbio il successo delle piattaforme streaming. Nessuna delle seguenti (Netflix, Amazon Prime, la stessa Dazn) è prossima al fallimento, ma alcune statistiche attuali, messe a confronto con quelle dello scorso anno, ci mettono davanti una realtà alquanto complessa. Il fenomeno dello streaming si è espanso nella sua forma migliore durante la pandemia, e da quel momento, non ha dato cenni di cedimento; neanche quando l’emergenza è cessata. Tuttavia, La Repubblica parla di una sorta di ‘ventata di noia’ da parte degli utenti che, in cerca di stimoli, si dirigono verso altre realtà.
Queste emittenti, infatti, non riescono ad aumentare il numero di utenti paganti, come se la situazione fosse in una sorta di stallo. I primi campanelli di allarme sono arrivati nel giugno 2023, dove sono stati registrati addirittura i primi segni di abbandono. Tuttavia, i dati non riguardano puramente la questione abbonati, ma anche l’attenzione che gli utenti prestano alla piattaforma. La disattenzione rimane un tasto dolente per i servizi streaming.
Netflix and company: lo streaming online subisce un calo di attenzione
La guerra tra piattaforme streaming è sempre attiva, con un Netflix che, nonostante gli aumenti, continua ad essere leader del settore con il 30%. Al secondo posto troviamo Amazon Prime Video con il 27% e Disney Plus al 20%. Netflix quest’anno ha visto un picco del 2%; salita registrata nonostante l’aumento dell’abbonamento – a causa dell’obbligo della visione in HD – e la scelta di introdurre restrizioni agli account condivisi. Nonostante ciò, a giugno è stato registrato un altro dato importante, che vede proprio un’attenzione vagante degli utenti, forse annoiati, o comunque poco stimolati.
Secondo La Repubblica, nel giugno 2023, il Garante per le Comunicazioni (AgCom), conta una strage di abbonati rispetto allo stesso mese dell’anno precedente: quasi 500 mila utenti in meno in Italia. Anche le ore dedicate sulle app e i siti web sembrano in forte calo: “Nei primi 6 mesi del 2022, Netflix aveva all’attivo 196 milioni di ore di fruizione. Nei primi 6 mesi del 2023, si ferma a quota 185 milioni di ore (meno 5,5%)”, si legge su Dagospia”.
A registrare il dato più significativo è stata Amazon Prime Video, la cui indifferenza degli utenti ha portato ad un calo di ore di fruizione fino al 26,3%. La flessione meno importante rigurda invece Now di Sky con circa il – 0,9%, mentre Dazn nota una perdita di abbonati, ma anche di attenzione di quelli presenti: da 5 a 4 milioni di ore, con un calo del 8,9%.