Niente assunzione per un’aspirante vigilessa poiché troppo bella. La donna fa ricorso, ma senza successo. Ecco che cosa è successo.
Che ancora nel 2023 non si ottenga un lavoro per via del proprio aspetto estetico è qualcosa di davvero inaccettabile. Eppure è proprio quello che sembrerebbe essere successo ad un’aspirante vigilessa di 27 anni di Cesena.
La sua assunzione, infatti, è stata respinta poiché ritenuta troppo avvenente da un punto di vista fisico. La donna ha fatto ricorso, ma senza successo. Il Tribunale di Forlì ha respinto la sua causa. Ecco tutti i dettagli di quanto è accaduto.
Niente assunzione perché troppo bella
Una notizia che ci riporta indietro nel tempo, eppure è successo proprio nei giorni nostri. Un’aspirante vigilessa di 27 anni di Cesena si è vista respingere la propria candidatura per una presunta discriminazione per la sua avvenenza fisica durante un concorso interno per l’assunzione a tempo indeterminato nello stesso ruolo con cui era stata precedentemente assunta con contratto di formazione a tempo di un anno.
Ma non finisce qua, perché quando la ventisettenne si è rivolta al Tribunale di Forlì per fare ricorso la situazione è persino peggiorata. In quanto il giudice del lavoro ha respinto con un decreto di rigetto la causa dell’aspirante vigilessa, non ritenendo sussistenti le ragioni di urgenza addotte nel reclamo.
Le presunte discriminazioni legate all’aspetto fisico
Secondo quanto raccontato dalla ventisettenne, sarebbe stata assunta inizialmente per un anno insieme ad un gruppo di altri sette colleghi e durante il colloquio obbligatorio sostenuto per ottenere l’assunzione definitiva all’interno della polizia locale di Cesena si sarebbe sentita dire dal comandante, sempre stando alla sua versione dei fatti, che data la sua avvenenza fisica non avrebbe ottenuto gratificazione da parte degli utenti.
L’avvocato della donna, a tal proposito, ha spiegato che il comandante avrebbe dunque alluso “de facto che sarebbe stato meglio dedicarsi ad altre attività a lei più consone”. Ad ogni modo, il giudice del lavoro che ha rigettato il ricorso ha riferito che in ogni caso la richiesta immediata da parte dell’aspirante vigilessa non potrebbe comunque trovare accoglimento in quanto non automatica. Ciò significa, quindi, che anche nel caso in cui ci fossero stati comprovati comportamenti illegittimi, la donna avrebbe dovuto comunque sostenere un altro colloquio prima di essere assunta a tempo indeterminato. Poiché il passaggio da un contratto all’altro non sarebbe in alcun modo automatico.
Articolo di Veronica Elia