Secondo uno studio sulla vita extraterrestre, questa esisterebbe ma non si sono mai messi in contatto con gli esseri umani per scelta.
Le domande sul perché della vita hanno sempre affascinato gli uomini di ogni tempo; nonostante la voglia di conoscenza, però, alcune domande non hanno mai ricevuto una risposta.
Solo negli ultimi 100 anni l’uomo è riuscito ad esplorare il cielo, arrivando fin nello spazio. Tuttavia con le tecnologie in nostro possesso siamo riusciti a raggiungere soltanto una piccola frazione di quello che si crede essere un universo immenso.
C’è chi ci crede e chi è scettico, ma anche per gli scienziati non è difficile ipotizzare che, in questo vaso universo da noi inesplorato, esistano forme di vita più o meno intelligenti. Alcuni sono convinti che esistano civiltà molto più avanzate della nostra e che, anzi, avrebbero aiutato gli uomini di migliaia di anni fa a sviluppare civiltà come quella egizia o maya.
Non esistono risposte certe a tutti questi misteri, tuttavia uno scienziato israelita ha formulato una teoria molto interessante sul contatto tra alieni e terrestri. Secondo Amri Wandel, astrofisico dell’Università Ebraica di Gerusalemme, c’è un motivo semplice -ma per nulla scontato- per il quale gli alieni non sono ancora entrati in contatto con noi.
La scioccante verità
La teoria di Wandel ipotizza che gli alieni non siano mai arrivati sulla Terra semplicemente perché sul pianeta non ci sarebbero tracce di vita intelligente. Ciò non vuol dire che la razza umana sia considerata inferiore, ma che, con molta probabilità, altre ipotetiche civiltà credono che il pianeta sia disabitato.
Il primo segnale rilevabile, inviato dal nostro pianeta, risale a meno di 100 anni fa, un periodo relativamente breve per un viaggio nello spazio; civiltà distanti milioni di anni luce potrebbero non aver ricevuto il messaggio, oppure la loro risposta non è ancora giunta a noi.
Lo studio di Wandel ha rivelato che le prime onde radio inviate nello spazio, dovrebbero aver raggiunto circa 15mila stelle con i relativi pianeti in orbita, a fronte delle 400 miliardi di stelle che fanno parte della Via Lattea. Inoltre soltanto i pianeti distanti non più di 50 anni luce da noi potrebbero aver risposto al messaggio.
L’ipotesi, dunque, è che il messaggio non sia ancora giunto a popolazioni molto distanti; l’altra opzione è che la risposta non è ancora pervenuta a noi. L’astrofisico Wandel ha scritto:
“La probabilità di contatto è definita come la possibilità di trovare una civiltà abbastanza vicino da poter rilevare le prime emissioni radio (la radiosfera) e inviare una sonda che raggiungerebbe il Sistema Solare”. Secondo lo scienziato, solo nella Via Lattea dovrebbero esserci più di 100 milioni di pianeti con civiltà tecnologicamente avanzate.
Dato che il primo segnale radio ad alta potenza è stato inviato nel cosmo nel 1974, almeno uno di questi pianeti dovrebbe aver ricevuto il messaggio. Chissà che a breve non ci rispondano.
Articolo di Federica Pollara
