Vicenda incredibile quella di un serial killer divenuto noto a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 per una serie di crimini efferati. Tornato in libertà, sta di nuovo terrorizzando tutti: ecco di chi si tratta
Sembrano personaggi di serie tv, eppure esistono realmente. Killer spietati, traditori indefessi e delinquenti irreprensibili riempiono le città e le carceri di tutto il mondo, stupendo per la loro lucida crudeltà e per le loro azioni, di cui spesso non si pentono.
Nelle ultime ore, il mondo è stato sconvolto dalla liberazione di uno dei maggiori serial killer. Il suo viaggio in aereo ha messo i passeggeri in crisi, l’ansia era palpabile. Ecco di chi si tratta, di che reati si è macchiato e qual è la sua storia: la vicenda di Charles Sobhraj.
Charles Sobhraj, detto “Il Serpente”
Serial killer francese, la vicenda di Charles Sobrhraj è stata narrata da Netflix nella serie tv “The Serpent“, del 2021. Oggi, il criminale è stato rilasciato dal carcere nepalese per motivi di salute: era qui rinchiuso dal 2003 per avere ucciso una statunitense e il suo compagno canadese. La prigione di Katmandu l’ha liberato il mercoledì prima di Natale e, ad accoglierlo, c’era un convoglio di vetture di polizia non da poco: il criminale è stato portato in Francia con un volo partito nel pomeriggio.
Di origine indiana da parte di padre e vietnamita di madre, Sobhraj era diventato francese perché la mamma si era risposata con un militare della zona. Già da piccolo delinquente di strada, la sua vera carriera criminale è iniziata con truffe e furti, prima a Bombay e poi a Bangkok, dove si spacciava per commerciante di pietre preziose.
Tra il 1970 e il 1980 ha commesso diversi omicidi (e ne stima una ventina) ma quello che più l’ha reso famoso è quello di una statunitense trovata cadavere in costume da bagno, che gli è valso il nome di “bikini killer”. Le sue vittime preferite erano i bakpacker occidentali che, con gli hippie, percorrevano l’asia. Lui se li faceva amici, li ospitava e poi li uccideva, prendendo poi i loro passaporti e le loro identità. A iniziare le indagini la polizia thailandese che, grazie alla segnalazione di un diplomatico olandese che notava sparizioni sospette, ha arrestato il killer a Nuova Delhi.
Dopo 21 anni in una prigione indiana, con una pausa di 22 giorni di evasione, è stato liberato nel 1997, per poi venire nuovamente arrestato nel 2003, quando è stato condannato all’ergastolo. Oggi tornato libero solo per recarsi in Francia e operarsi, le immagini che arrivano dall’aereo che l’ha riportato a casa sono iconiche: il criminale, infatti, ha attorno a sé solo persone terrorizzate dalla sua presenza.