Rifiutare il pagamento tramite carta di credito o bancomat comporta una sanzione salata: cosa dice il decreto.
Sempre più persone sono portate ad usare il bancomat per effettuare i pagamenti, senza preoccuparsi di dover avere a disposizione i contanti. Il pagamento tramite carta di credito o bancomat è senz’altro più comodo e immediato, ed è per questo che il governo ha deciso di incentivarlo con l’introduzione del POS obbligatorio per esercenti e commercianti.
Il decreto n.34 del 2022, infatti, ha stabilito l’entrata in vigore di una norma che riguarda proprio esercenti e commercianti e fa riferimento al pagamento tramite bancomat. Per farla breve, l’obbligo del POS per il pagamento elettronico – già presente dal 2014 – non può più essere aggirato, altrimenti si andrà incontro a sanzioni anche particolarmente pesanti.
Finora, infatti, la normativa non prevedeva multe in caso di violazione della norma: il decreto interviene proprio su questo aspetto, stabilendo sanzioni per tutti gli esercenti e i commercianti sprovvisti di POS nelle loro attività.
Chi non si mette in regola va incontro ad una multa
Cosa succede, quindi, se un commerciante decide di non accettare un pagamento tramite bancomat, anche se si tratta di un semplice caffè? Stando al decreto l’esercente andrà incontro ad una multa, dato che le transazioni elettroniche devono essere consentite anche per le spese minime (quindi anche per un caffè, per l’appunto).
Coloro che scelgono di non aderire a questo obbligo vanno quindi incontro ad una multa. Ma a quanto ammonta la sanzione inflitta ai commercianti e agli esercenti che rifiutano il POS obbligatorio? Stando a quanto stabilito dal decreto, dal 30 giugno 2022 chi viola questo obbligo dovrà provvedere al pagamento di una sanzione di 30 euro una tantum assieme al 4% del valore della transazione non accettata.
Una mossa, quella del governo, che ha come obiettivo quello di incentivare il più possibile il pagamento elettronico, dato che in Italia si fa ancora molta resistenza nei confronti del pagamento tramite carta di credito o bancomat e l’utilizzo dei contanti è ancora molto diffuso.
Agevolazioni fiscali per chi accetta il pagamento elettronico
Lo scopo è invece quello di avvicinarsi agli standard europei, dove il nostro Paese è ancora lontano anche a causa dei tanti esercenti che rifiutano i pagamenti elettronici, specialmente per le spese minime. Va comunque sottolineato che coloro che si metteranno a norma potranno godere di varie tipologie di agevolazioni fiscali, pertanto il consiglio è di procedere in tal senso ed evitare problemi.