Marco Giallini, il drammatico incidente dell’attore: “Un corpo martoriato”

Marco Giallini ha raccontato nel dettaglio i momenti terribili dell’incidente con la moto del 2007: oltre 50 fratture.

 

Marco Giallini è senza dubbio uno degli attori italiani più apprezzati. Negli ultimi anni l’abbiamo visto spesso protagonista al cinema e in tv, come ad esempio nei film Io sono Babbo Natale, C’era una volta il crimine e La mia ombra è tua, ma anche nel film TV Ritorno al crimine, senza dimenticare Lui è peggio di me, lo show con Giorgio Panariello andato in onda nel 2021 su Rai 3.

giallini

Una carriera luminosissima, quella di Marco Giallini, che ha dovuto anche fare i conti con una serie di eventi che hanno fortemente segnato la sua esistenza. Uno degli episodi più pesanti è ovviamente la perdita di sua moglie, venuta a mancare il 27 giugno 2011 in seguito ad un’emorragia cerebrale.

Qualche anno prima, invece, Giallini ha rischiato la vita in un terribile incidente mentre si trovava in sella alla sua moto, poco prima di iniziare le riprese di Romanzo Criminale.

Furono oltre 50 le fratture riportate dall’attore in seguito a quello schianto, che lo fece entrare in coma. Lo stesso Giallini ha raccontato quei momenti tremendi in un’intervista di qualche anno fa rilasciata a Vanity Fair.

“Ogni tanto si addormenta ancora tutto”

marco giallini

È novembre e sto guidando la mia moto. La macchina che mi precede sfiora il paraurti di un camion e si ribalta. Provo a evitarla e mentre stringo le dita sul freno, due secondi prima dell’impatto, capisco che sto morendo – le parole di Giallini, che mettono i brividi – Il palato, il bacino, il coccige in mille pezzi e più di cinquanta fratture in tutto il corpo“.

Ho recuperato in tre mesi quando secondo i medici avrei dovuto metterci almeno un anno – rivela l’attore – Sul set di Romanzo criminale ero pieno di antidolorifici e mi reggevo in piedi a stento. Avevo un corpo martoriato e ogni tanto, tra gambe, polso e braccia, mi si addormenta ancora tutto. La chiamano parestesia, ma ci vivo bene. Così bene che non ne potrei quasi fare a meno“.

Quando gli viene chiesto se si sente un miracolato, la risposta di Giallini è fin troppo chiara: “Se fossi stato un miracolato l’incidente non l’avrei fatto, avrei scartato di lato e sarei caduto come il bufalo cantato dal mio amico De Gregori“.

Cosa ha insegnato a Giallini quel terribile incidente? “Per prima cosa, che poteva succedere anche a me – spiega a Vanity Fair – Che non ero immortale e non ero neanche Dio“. Poi, una volta capito che sarebbe sopravvissuto, l’attore ha pensato che Diodoveva esistere per forza, anche se “non ero io“.

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