Luca Laurenti è la spalla “artistica” di Paolo Bonolis, i due sono inseparabili. Sapevi che oltre nel mondo della televisione lavora in un altro settore?
Luca Laurenti dal 1991 collabora con Paolo Bonolis diventando un duo inseparabile della televisione italiana. Il loro sodalizio inizia nel programma in onda su Italia 1 “Urka!”, per poi continuare in tantissime trasmissioni sia della Rai che della Mediaset.
Tra i programmi più noti in cui hanno lavorato non possiamo non citare: Sabato Notte Live, Fantastica Italia, I cervelloni, Tira & Molla, Il gatto e la volpe, Striscia la notizia, Fattore C, Avanti un altro!, Chi ha incastrato Peter Pan e Ciao Darwin.
Luca Laurenti, nel corso della sua carriera, ha anche recitato in alcuni film. Il primo in assoluto è stato L’anno dei gatti di Amasi Damiani nel 1979. Si ricorda, però, anche la sua partecipazione in Torino Boys, Io & Marilyn e Body Guards – Guardie del corpo.
Bonolis, qualche settimana fa, in un’intervista al settimanale TV, Sorrisi e Canzoni ha parlato in questo modo della sua amicizia con Luca Laurenti: “Luca è per me come la droga per un tossicodipendente. La scimmia che ho sulla spalla (ride, ndr). Scherzo, su. Io non ho un fratello in famiglia, Luca è diventato un fratello per me, gli voglio un mondo di bene, è una persona bellissima e meravigliosa”.
L’altro lavoro di Luca Laurenti
Luca Laurenti, oltre al suo lavoro al fianco di Bonolis, si diletta anche in altro. Spesso in televisione lo abbiamo visto mentre è intento a suonare il pianoforte, come per esempio durante Avanti un altro!
Ebbene si, Laurenti ha una vera e propria passione per la musica e in alcune occasioni viene chiamati nei locali per suonare il pianoforte nelle serate a tema jazz. Il suo amore per la musica sbocciò già da quando era bambino, visto che sua madre era una famosa musicista.
In un’intervista di qualche anno fa, lo stesso Luca raccontò l’incredibile retroscena che lo ha portato ad innamorarsi del pianoforte: “Mia madre mi comprò un cockerino, un cagnolino piccolo, di 40 giorni. Lo portò a casa ma lui non sapeva ancora che doveva fare i bisogni nell’apposito contenitore. Noi avevamo la moquette e vi lascio immaginare… Così, dopo un po’ mia madre capì che non era possibile tenerlo in casa e lo riconsegnò al negozio. Per non farmi rimanere male, mi ha comprò un pianoforte. E dal giorno in cui quel pianoforte è entrato dentro casa, io non ho più smesso di suonare. Io suono a orecchio. I motivi mi suonano dentro”.