La bellissima attrice siciliana, dopo molto tempo lontana dalle scene, torna ospite nel salottino di Silvia Toffanin e durante la scorsa puntata di “Verissimo” svela dei retroscena che lasciano tutti senza parole.
“Entrare e uscire dalla sala operatoria è destabilizzante“, queste le parole con la quale Laura Torrisi decide di iniziare una lunga e dettagliata intervista rilasciata proprio in queste ore.
Quello che racconta ha del sorprendente: “Sono stata aperta e chiusa così tante volte che ora non posso più subire così tante operazioni“. Ripercorrendo la sua carriera artista l’attrice si lascia andare a delle confidenze riguardanti la sua lotta durata 12 anni. Ecco i dettagli.
Laura Torrisi: “Combatto da 12 anni”
Tra i suoi ultimi lavori l’attrice ha raccontato tutto nel suo nuovo libro: “P.s Scrivimi sempre” nel quale svela, passo dopo passo, il calvario che ha dovuto percorrere combattendo contro la Endometriosi.
“E’ una malattia cronica davvero invalidante, sia psicologicamente che fisicamente. Quando ero sul set della fiction L’onore e il rispetto prendevo fino a sette antidolorifici al giorno. Facevo fatica ad arrivare a fine giornata”.
Una malattia insidiosa che condiziona ancora oggi la vita dell’attrice che dal canto suo l’affronta a viso aperto, condividendo sui social i momenti più duri della sua convivenza con la sua patologia. Proprio come fece nell’ultimo Capodanno di cui racconta: “È stata dura perché, quando me l’hanno diagnosticata, era già in uno stadio avanzato.”
“Ho vissuto dei momenti brutti, anche se non mi sono ammalata di depressione. Non sapevo se avrei potuto avere dei figli e questa cosa mi ha atterrito più di tutto. Poi, è arrivata mia figlia Martina e ho trovato le energie per affrontare il resto”.
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Oggi
Adesso la Torrisi ha una nuova consapevolezza di questa malattia e riesce a gestirla quotidianamente e con una forza che la contraddistingue e quando Silvia Toffanin le chiede se si sia mai fatta aiutare psicologicamente, la Torrisi confessa: “Nei momenti più bui ho chiesto un aiuto psicologico”.
“Perché, per quanto la famiglia e gli amici possano provare a capire, solo chi ha provato un dolore del genere può comprenderlo fino in fondo. La violenza assume forme diverse. Non c’è solo quella fatta di botte, ma anche quella psicologica.”
“La mia vita è stata costellata da persone di questo tipo”. E conclude ancora visibilmente commossa: “Ho imparato la lezione. Adesso sto bene anche da sola. Magari arriverà l’uomo giusto, ma se non arriverà non è la fine del mondo“.