Roberto Da Crema storico volto delle televendite ha dovuto affrontare il carcere: ecco che fine ha fatto, le curiosità della vicenda
Roberto Da Crema, detto il Baffo o Baffo da Crema o Principe della notte è un personaggio televisivo e imprenditore noto per essere definito “il re delle televendite” tra gli anni Ottanta e Novanta e a renderlo conosciuto è anche il modo in cui egli conduce la televendita per far sì che l’acquirente acquisti quel determinato prodotto. La sua caratteristica era il respiro affannoso dovuto ad un enfisema, che lo ha reso molte volte oggetto di imitazione in varie trasmissione satiriche e varietà, la più celebre è quella di Riccardo Mazzoli.
Il suo modo di comunicare con voce alta, pugni sbattuti sul tavolo maltrattamento degli oggetti reclamizzati per provarne l’indistruttibilità lo applicava ad ogni oggetto, anche di scarso valore, tra cui orologi, tute dimagranti, scale snodabili, camicie, giubbini in pelle e in quello stesso periodo gli venne notificata una multa per non aver rispettato le norme sul diritto di recesso per le vendite a distanza, di quasi mille miliardi di lire – circa mezzo miliardo di euro, successivamente ridimensionata poiché era molto alta rispetto al capitale della sua azienda.
Dalla seconda metà degli anni Novanta ha cercato di allontanarsi dal mondo delle televendite cercare di entrare in quello spettacolo tanto che, nel 1995, ha inciso un album di musica dance con quattro tracce intitolato “Vendo (Parola di Baffo)” e nel 1996 è apparso nel film comico Chiavi in mano, interpretando una versione “medioevale” di sé stesso mentre sponsorizza una scopa di saggina.
Nel 2004 diventa inviato del programma di Teo Mammucari , Libero, fino alla sua partecipazione come concorrente del reality show La fattoria, su Italia Uno, durante il quale viene escluso in seguito ad una bestemmia pronunciata in diretta. Su Radio Italia presenta una trasmissione Baffo di sera… bel tempo si spera, in onda tutti i giorni e, successivamente è tornato nelle vesti di venditore e per pubblicizzare una catena di negozi di abbigliamento.
Ma nella sua vita non ha conosciuto solo momenti di notorietà e divertimento ma anche momenti drammatici che lo hanno portato ad affrontare esperienza poco piacevoli.
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Roberto Da Crema e il momento buio
Il baffo, è stato condannato più volte della cattiva gestione della sua società, fino ai primi anni 2000 quando è stato accusato di bancarotta fraudolenta. Dopo il fallimento di tre società di cui era l’amministratore, nel 2005, è stato condannato a due anni e e 4 mesi di reclusione.
Dopo questo brutto momento, oggi insieme a sua figlia Valentina gestisce i magazzini Pubbli-Store, che in totale sono ben 8 negozi in tutta la Brianza trovando di nuovo la pace e la serenità.