Una nuova truffa ai danni degli utenti sta spopolando sulle chat di WhatsApp. Ecco di cosa si tratta. Fate attenzione.
Gli utenti di WhatsApp non sembrano trovare un momento di tranquillità. Pochi mesi fa sono stati al centro di una polemica che riguardava la nuova politica della privacy. Il nuovo trattamento dei dati personali prevede che chi usa l’app acconsenta a trasmettere dati personali anche su Facebook, altra app di Mark Zuckerberg, per consentire la creazione di migliori inserti pubblicitari ad hoc per l’utente.
Tuttavia, questa clausola non ha fatto tutti felici, soprattutto dopo che si è diffusa la notizia che chi non avesse accettato, sarebbe stato bannato da WhatsApp. La situazione sembra ora rientrata, anche perché in alcune zone, come l’Europa, hanno una legge che impedisce all’app di attuare questa polizza per i suoi utenti europei. Ora, però, c’è un nuovo pericolo che gira sulle chat dell’app e che rischia di prosciugare i conti corrente di chi casca nella truffa.
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Ecco la truffa che gira sulle chat di WhatsApp: fate attenzione!
Una nuova truffa sta facendo il giro delle chat di WhatsApp. Si tratta sempre del fenomeno di phishing, ossia l’adescamento attraverso l’invio di messaggi che promettono codici sconto imperdibili, ma che hanno l’unico obiettivo di svuotare le schede sim dei poveri malcapitati. Solitamente in questi messaggi si comunica all’utente buoni sconto del valore di 250 euro da spendere nei negozi di H&M, Zara, Euronics, Expert e Mediaworld.
Cliccando sul link presente nel messaggio l’utente inserisce i propri dati personali per poter accedere a questo fantomatico sconto. Ma, vedrà in pochi secondi il conto della propria scheda sim prosciugarsi. Le compagnie telefoniche più colpite sono Vodafone, Tim e WindTre.
Chi cade nella trappola degli hacker, ma se ne accorge troppo tardi, è bene che non effettui nessuna ricarica sulla scheda hackerata, perché potrebbero essere fatte invano. Tuttavia, il consiglio da tenere sempre in mente è non inserire in nessun modo i propri dati personali nei moduli forniti dai link, anche se i messaggi provengono da contatti che conosciamo, perché a loro insaputa potrebbero essere anche loro vittime della truffa.