La passione di Giletti per alcuni oggetti da collezione è una vera e propria mania. Vediamo di cosa si tratta.
Anche i personaggi famosi hanno le loro fisse, come quelle che ha ogni persona di questa terra. In particolare, il conduttore televisivo Massimo Giletti ha una passione a cui proprio non riesce a dire di no.
L’uomo, nato a Torino nel 1962, ha un’esperienza nel campo televisivo nata negli anni ’90 e maturata fino ad oggi. Inizialmente era uno dei volti più noti della Rai, fino alla soppressione dell'”Arena” (programma guidato da lui), nel 2017. Oggi Conduce “Non è l’arena” su La7, andando in onda ogni domenica.
La passione di Massimo Giletti che nessuno si aspettava
Quando a San Remo si sono create delle code per poter avere degli autografi da parte del conduttore, si sono scatenate diverse critiche. Tra l’altro, Massimo Giletti ha anche una forte passione inerente alle firme fatte da personaggi famosi, fino ad averne una vera e propria collezione.
Mentre su Ebay girano i suoi autografi, il conduttore tiene da parte gli autografi di molti personaggi del mondo dello spettacolo. Questo paradosso crea suggestione e apre lo scenario a milioni di domande inerenti alla questione. Chissà se un giorno Giletti mostrerà la sua raccolta ai fan e a tutta l’opinione pubblica.
Il disagio di #Sanremo2014 sta tutto nella gente in fila per l’autografo di Massimo Giletti. Sì, avete capito bene: Massimo Giletti.
— Fran Altomare (@FranAltomare) February 22, 2014
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Un personaggio amato, da una parte, e contestato, dall’altra
La serie di successi di Massimo Giletti lo hanno portato ad interpretare anche se stesso in alcuni film, tra cui “Tolo Tolo” di Checco Zalone. Ma la carriera del conduttore non è soltanto una vetrina di lodi, anzi.
In effetti, in questi ultimi tempi hanno lasciato parlare molto di lui alcune dichiarazioni calcistiche rivolte contro la passione dei tifosi del Napoli. Gli stessi, indispettiti da ciò che ha detto in veste di tifoso juventino sulla “mitizzazione senza senso di alcuni calciatori”, hanno reagito creando uno striscione.
In più, per aver pubblicizzato dei prodotti sfruttando il tesserino da giornalista, si è dovuto dimettere dal settore per poi essere riammesso. Dal 2008 al 2014, quindi, lo showman non ha potuto agire in veste di giornalista, ma la sua esperienza gli ha permesso di ovviare all’imbarazzante situazione.