L’attore Gianmarco Tognazzi ha rivelato di aver avuto paura di morire. Ecco cosa è successo, i dettagli e le curiosità della vicenda
Gianmarco Tognazzi, classe 1967 è un attore e conduttore televisivo italiano, figlio d’arte della coppia Ugo Tognazzi e Franca Bettoja, sin da piccolo comincia a frequentare i set come L’anatra all’arancia di Salce, Romanzo popolare di Monicelli, interpretando piccoli ruoli come Vacanze di Natale di Vanzina, Una notte al Cimitero e Sposerò Simon Le Bon.
Inizia a dedicarsi prima al teatro, con gli spettacoli Crack (1991), Macchine in amore (1992), La valigia di carne (1993) e Testimoni (1997-1999), quest’ultimo con Alessandro Gassman. Dal 2001 si dedica ad alcuni musical tra cui, A qualcuno piace caldo di Saverio Marconi e Un nemico del popolo.
Nel 2017 ha condotto il programma di cucina Chopped Italia trasmesso su FoodNetwork e ha rivelato di adorato tantissimo questa esperienza affermando: “Mi sono divertito moltissimo, mi ha fatto ricordare tante cose del mio rapporto con Ugo, il fatto che sono tornato in campagna per riappropriarmi dell’infanzia legata al cibo e alla terra”.
Diretto da sua sorella Maria Sole ha recitato in Passato Prossimo e Viaggio Sola. È stato anche tutor nei corsi di recitazione alla Act Multimedia, è nel 2013 è tornato sul palco dell’Ariston come ospite insieme agli altri tre conduttori dell’edizione del 1989.
Nel corso di una intervista nel programma Vieni da me ha rivelato di aver avuto paura della morte.
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Gianmarco Tognazzi racconta il suo momento buio
Gianmarco Tognazzi, figlio d’arte ha rivelato, durante un’intervista a Vieni da me, un dettaglio triste della sua infanzia, quando rischiò di morire. Proprio a Caterina Balivo, nello spazio “una canzone per te”, si è raccontato e ha confessato quel momento triste che ancora ricorda nitido nella sua mente.
Parlando del rapporto con il padre egli afferma: “Enzo Jannacci era un amico di famiglia. Mi salvò la vita durante un Natale a Varese. Ebbi una strana crisi, mi si gonfiò il collo, stavo per morire soffocato e mi fece un punturone che mi salvò la vita. Avevo quattro anni e non ricordo bene. Ma era un grande dottore. Jannacci e Gaber sono stati fin da bambino i miei riferimenti musicali”.
Concludendo, ha continuato: “Jannacci e Gaber sono stati fin da bambino i miei riferimenti musicali“, tanto che la stessa Caterina Balivo ha affermato di essere un po’ invidiosa dei figli d’arte: “Sono un po’ invidiosa dei figli d’arte, perché i vostri genitori non scompariranno mai. Continuerete a vederli negli splendidi filmati dei loro film e spettacoli”.