Se si volesse andare in pensione 7 anni prima, sarebbe possibile farlo seguendo le giuste direttive. Cerchiamo di focalizzare quali sono nello specifico.
Sono tantissime le persone che vorrebbero smettere il prima possibile di lavorare, dopo averlo fatto per tanti anni, ma altre un po’ meno. Le leggi non permettono una via di mezzo. Ovvero, non garantiscono una diminuzione delle ore lavorative, quando il fisico più avanti con l’età si stanca maggiormente, ma favoriscono la pensione anticipata di 7 anni.
Questo vantaggio per molti, può essere una pressione continua dall’alto, intenta a far smettere il dipendente. In effetti, questa iniziativa è giunta da un accordo fra aziende private e sindacati, proposta per favorire quelli che definiscono esuberi.
Da quando e come si prende la pensione anticipata di 7 anni
L’esecutivo tecnico di Monti, salito al governo per il rischio di banca rotta del paese italiano, decise di far uscire anticipatamente dal mondo del lavoro le categorie più in avanti con l’età. Questo è stato voluto pur sapendo che alcuni avrebbero potuto lavorare anche oltre l’età pensionabile, perché fisicamente adatti. Per quelli che, invece, avessero voluto uscirne anticipatamente, è nata la pensione anticipata di 7 anni.
Per poter effettuare una manovra del genere, l’azienda e i sindacati devono essere d’accordo, con l’avvallo finale dei dipendenti. Questo sistema viene definito ‘isopensione’ ed è stato programmato fino al 2023.
Decreto crescita 2019, grandi aziende: scivolo pensione 7 anni prima https://t.co/R4N7O34rfw pic.twitter.com/y2sO8AEEqd
— Sky tg24 (@SkyTG24) June 4, 2019
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Come si è arrivati all’attuale modello
La legge Monti-Fornero era stata creata per il triennio 2018-2020, dove i cittadini avrebbero potuto andare in pensione 7 anni prima. Per il 2021, invece, è stato possibile anticipare la data di pensionamento solo di 4 anni. Vi è da ricordare che l’isopensione è fattibile soltanto con le aziende private, con più di 15 dipendenti e con esuberi.
In particolare, con la nuova legge di bilancio l’attuale esecutivo, guidato da Mario Draghi, ha deciso di prolungare l’iniziativa. Il tutto avverrà fino al 2023 e seguendo la passata operazione riguardante i 7 anni di anticipo. Per maggiori e più specifici dettagli è meglio guardare il sito dell’Inps, che ha preso in carico la gestione della questione.