Nuove importanti novità riguardano le Poste Italiane. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Alcuni italiani prediligono da sempre le Poste alle banche per conservare e risparmiare i soldi. Alle Poste, infatti, è possibile fare un buono fruttifero, che altro non è che un investimento finanziario che permette di conservare soldi e, nel frattempo, è possibile avere un margine di investimento. Il tutto dipende dagli anni in cui è stato conservato. Spesso più tempo passa, maggiori sono gli interessi. Possono presentarsi in forma cartacea, ma anche in quella dematerializzata.
Ora c’è una importante novità che riguarda i possessori di buoni fruttiferi postali. Ecco nello specifico di cosa si tratta e perché è importante esserne a conoscenza.
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Poste Italiane ha comunicato una notizia importante per i suoi utenti: chi ha un buono fruttifero in scadenza tra Febbraio 2020 e Luglio 2021, può riscuoterlo fino al 30 Settembre 2021, fissato come termine ultimo per farlo. Chi ha bisogno di maggiori informazioni, può recarsi all’ufficio postale più vicino, ma anche consultare il sito web dell’azienda.
Tuttavia, c’è una clausola a cui prestare attenzione: questa possibilità di prolungamento è possibile effettuarla soltanto con i buoni fruttiferi postali cartacei, non quelli dematerializzati. Il motivo è molto semplice: dipende dalle caratteristiche intrinseche di ciascun buono. Quello cartaceo prevede la presenza fisica presso un ufficio postale per andare a riscuoterlo, mentre quello dematerializzato ha tra le opzioni possibili quella di effettuare un rimborso parziale. Il buono fruttifero cartaceo, al contrario, possono essere rimborsati solo in un’unica soluzione. In aggiunta, per quelli dematerializzati i soldi alla fine del periodo utile si possono versare direttamente su un conto dotato di codice IBAN, sia che esso sia un conto corrente o un libretto postale.
C’è da ricordare che ciascun buono ha il suo tasso di interessi che dipende dal periodo di tempo in cui è conservato. Uno dei vantaggi, infatti, è proprio quello di conservare denaro senza che lo Stato possa decurtare un solo centesimo dalla somma per tasse. E, inoltre, lo Stato è garante dei buoni.
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