Da piccolo era paffutello e carino, da grande ha fatto ridere numerosi italiani con i suoi film. Ecco di chi si tratta
Da piccolo grazioso e paffutello, da grande ha fatto ridere tantissimi italiani con i suoi film: stiamo parlando di Paolo Villaggio. Egli è nato a Genova nel 1932 ed è stato uno dei comici, attori, sceneggiatori e registi italiani più bravi nel mondo cinematografico. E ‘stato autore di numerosi personaggi che lo hanno reso noto come il professor Kranz, il timido Giandomenico Fracchia, ma soprattutto il ragionier Ugo Fantozzi: da questo personaggio è nata una vera e propria saga di successo. Con la sua comicità è entrato nella cultura di massa di numerose generazioni di italiani.
Egli diceva: “Il comico non diventa mai adulto, resta sempre un bambino“. ha vissuto per anni a Genova, ma dopo il trasferimento a Roma per ragioni professionali, ha avuto un rapporto di odio e amore con tale città e i suoi abitanti, perché l’attore non aveva mai accettato la trasformazione industriale della città della Lanterna, ricordando con nostalgia le lucciole che ogni notte, sulla spiaggia illuminavano di luce naturale le serate trascorse in compagnia della sua fidanzata diventata successivamente sua moglie.
Negli anni del dopoguerra Paolo conosce Fabrizio De André futuro cantautore, diventandone intimo amico affermando: “L’ho incontrato per la prima volta a Pocol, sopra Cortina; io ero un ragazzino incazzato che parlava sporco; gli piacevo perché ero tormentato, inquieto e lui lo era altrettanto, solo che era più controllato, forse perché era più grande di me e allora subito si investì della parte del fratello maggiore e mi diceva: “Guarda, tu le parolacce non le devi dire, tu dici le parolacce per essere al centro dell’attenzione, sei uno stronzo” continuando: “Io e Fabrizio eravamo, direi senza saperlo, due veri creativi e lo abbiamo poi dimostrato nella vita […] lui si comportava come me, cioè facevamo una vita dissennata, andavamo a caccia di amici terribili […] i nostri genitori erano terrificati da questo tipo di vita, non si faceva niente e si dormiva regolarmente sino alle due del pomeriggio”.
Nel 1967, dopo anni di cabaret, gli viene affidata una trasmissione Il sabato del Villaggio in cui racconta le storie fantasiose e stralunate di un buffo impiegato; da lì a poco si costruirà il personaggio del ragionier Ugo Fantozzi. Inizialmente, l’idea di Luciano Salce, regista delle prime due stagioni della serie era un’altra: Villaggio non era adatto a recitare tanto che la produzione contattò prima Renato Pozzetto e poi Ugo Tognazzi, ma entrambi declinarono l’invito e quindi Salce decise di giocare in casa, cambiando per sempre la storia del cinema italiano.
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Paolo Villaggio oltre essere un bravissimo comico e attore, era anche un uomo interessato alla politica e, nel 1987 sorprese tutti candidandosi con il partito Democrazia Proletaria.
Marco Pannella riuscì a convincere Villaggio a candidarsi con i Radicali, si erano accordati con Silvio Berlusconi, Villaggio era molto arrabbiato e deluso perché non la prese bene, infatti cambiò più volte colore del viso come nella divertente scena dei pomodorini ” a 18 mila gradi”.
Oltre il successo del ragionier Fantozzi, egli lavorò con numerosi registi italiani come Federico Fellini, Luigi Comencini e Mario Monicelli.
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