Whatsapp: la nuova truffa che sta mettendo in ansia tutti

L’ennesima truffa, che crea ansia fra gli utenti di Whatsapp, potrebbe essere effettuata su tantissime persone.

Alcuni hacker, malintenzionati, le stanno escogitando di tutti i colori, per poter rubare dei soldi a altri comuni esseri umani come loro. Tocca ancora una volta a Whatsapp il brutto compito di effettuare una nuova truffa ai danni dei suoi utenti, stavolta tramite il tracciamento delle spedizioni.

A rimetterci, oltre alle persone derubate, è anche il marchio, visto che in questo modo viene messo in cattiva luce. La reputazione commerciale è molto importante. La fiducia su alcune aziende potrebbe venire meno da parte dei cittadini e i programmatori, quindi, tengono massima l’attenzione.

L’ennesima nuova truffa di Whatsapp riguarda le consegne dei corrieri

Quando si acquista su internet, l’ansia per l’attesa inerente all’arrivo dell’oggetto scelto è sempre molto alta. Di solito, i pagamenti vengono effettuati al momento e non si sa al 100% se possano essere stati derubati. Proprio su questo periodo di vuoto gioca la nuova truffa scatenata su Whatsapp che, tramite un messaggio, indica agli utenti una via per seguire il tracciamento dell’operazione.

Ovviamente, è tutto un inganno. Meglio evitare di aprire il link e inserire dati personali o sensibili, specie se relativi alle carte di credito. “Per sbloccare il tracciamento inserire i dati”, indicherebbe il messaggio o l’sms. Diffidare è sempre la miglior cosa da fare e se l’ansia per la spedizione fosse molto alta, sarebbe meglio contattare il sito di compravendita scelto.

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Altri raggiri affini e i modi per poterli evitare

Ormai, sono tantissime le truffe che hanno sede su Whatsapp e ve ne sono sempre di nuove. Fra le più famose, esiste quella sul come modificare l’immagine dell’app di messaggistica. Si è inventato un modo per poter far diventare la visuale dell’applicazione in rosa, ma è tutta una falsa.

Altri inganni simili arrivano da dei link su cui cliccare, per i più svariati motivi. Non si devono aprire e, anzi, meglio contattare immediatamente il punto info dell’applicazione. Oppure, ci si potrebbe recare direttamente al centro di polizia postale o inviargli una mail.