Non si arrestano i casi dei furbetti del cashback. Agiscono con un particolare metodo allo scopo di moltiplicare le transazioni
La cronaca di tutti i giorni continua a raccontare episodi di furbetti del cashback che si ingegnano per aumentare il numero delle transazioni. La scopo è quello di assicurarsi una posizione utile all’interno della classifica dei 100.000 che otterranno il premio finale da 1.500 euro.
Diversi episodi di transazioni multiple, sono state registrate presso numerosi distributori di benzina soprattutto nella provincia di Ravenna, per la precisione a Faenza. Ben 15 rifornimenti di benzina nel giro di pochi minuti. Tornano a farsi sentire i benzinai con Faib-Confesercenti esausti per il perpetrarsi di questi fenomeni. Sono proprio loro i più colpiti da questo sgradevole fenomeno.
Il danno maggiore riscontrato dai gestori è sicuramente derivante dalle commissioni sulle transazioni elettroniche, sempre molto alte. Ora però si aggiungono anche le riparazioni alle pistole di rifornimento.
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Si continua ad assistere a micro-rifornimenti alle pompe automatiche per valori intorno a un euro. Diverse ripetizioni consecutive, anche in orario notturno dopo le ore 22. Questo è quanto segnalato dalla sigla Faib Confesercenti. I cosiddetti furbetti tentano, agendo di nascosto e a discapito della comunità, di aumentare il numero di pagamenti elettronici. L’obiettivo è sempre quello di scalare la classifica del cashback di Stato, entro il mese di giugno, e rientrare tra i 100.000 italiani beneficiari del SuperCashback.
Chi ne subisce le conseguenze sono però i benzinai che pagano commissioni sulle transazioni elettroniche molto alte. Non solo, a causa dei furbetti aumentano i disservizi per gli altri clienti. Le pompe spesso devono essere riparate e non sono quindi sempre in servizio. Segnalazioni arrivano dalle imprenditrici Marcella e Giovanna Minardi di Fa.gas, sempre a Faenza, e dai gestori Mirco Ferniani e Omar Casadio. Un loro cliente ha effettuato 15 scontrini emessi a seguito di micro-rifornimenti notturni a distanza di pochissimo tempo l’uno dall’altro.
Tutti gli operatori del settore chiedono che questo “frazionamento” venga impedito con divieti di effettuare operazioni ripetute nel giro di un lasso di tempo ristretto. Altri interventi si potrebbero studiare per arginare questo fenomeno che danneggia una categoria già in sofferenza.
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