Uno dei partecipanti della decima edizione del Grande Fratello, Daniele Santoianni, è stato arrestato. Andiamo a vedere il motivo
Nato in Molise, per la precisione a Termoli, Daniele si è fatto strada nel mondo televisivo grazie alla partecipazione al Grande Fratello 10.
Entrato a reality show in corso, è rimasto all’interno della casa più spiata d’Italia per poco meno di un paio di mesi. A vincere fu invece Mauro Marin, salumiere originario della provincia di Treviso.
Durante il periodo di permanenza nel gioco, Santoianni ha messo in luce un carattere particolare, dotato di un’ottima parlantina ma a tratti permaloso. A testimonianza di ciò, c’è il fatto che all’epoca fosse stato indicato come un sosia di Riccardo Scamarcio, cosa che a lui non è mai piaciuta.
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Prima di entrare nella casa rossa di cinecittà, il personaggio televisivo dichiarò che per lui sarebbe stata una grande opportunità, anche perché il suo desiderio principale era proprio quello di lavorare nell’ambito dello spettacolo.
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Daniele Santoianni e il periodo dell’arresto
Quando prese parte al noto reality, condotto allora da Alessia Marcuzzi, il molisano si dichiarò single. In passato ha avuto soltanto una storia importante, durata quattro anni, fino a quando la sua ormai ex ragazza si è trasferita nella capitale.
Daniele però ha sempre avuto il supporto della famiglia, la quale per sua stessa ammissione ha rivestito un ruolo fondamentale nella sua vita. Oltre ai genitori, a cui è affezionatissimo, la persona più importante in assoluto per lui è sua sorella Katia.
Dopo diversi anni in cui non si hanno più avuto notizie di Santoianni, è tornato agli onori della cronaca per una vicenda davvero controversa. È stato infatti coinvolto in un blitz da parte delle forze dell’ordine a Palermo, a causa della frequentazione con alcuni personaggi mafiosi.
Tale evento ha portato al suo arresto, con l’accusa di intestazione fittizia di beni. La Procura, nello specifico, ha dichiarato che l’ex gieffino avrebbe fatto da “prestanome di una società per la vendita di caffè legata ai clan”.
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Dopo un periodo in cui è stato costretto agli arresti domiciliari, il Tribunale del Riesame ha accolto il suo ricorso, disponendo pertanto l’immediata scarcerazione. Il motivo è collegato all‘assenza di prove effettive che portano alla sua colpevolezza, essendo riuscito a dimostrare insieme al suo avvocato di non essere coinvolto in nessuna maniera in affari mafiosi.
