Una importante novità è in arrivo per le buste paga. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e come coinvolge i lavoratori.
Il mondo del lavoro è ormai dilaniato da un anno a questa parte a causa dell’emergenza Covid19 che ha messo in ginocchio numerose attività commerciali e ha costretto alcuni lavoratori ad adeguarsi. Tra i settori più colpiti si annoverano quello del turismo, della ristorazione, della musica e dello spettacolo. Chi prima lavorava in questi ambiti è stato costretto a cambiare lavoro per poter arrivare a fine mese senza problemi.
Una situazione precaria, insomma, aggravata anche dal fatto che lo Stato non dia aiuti concreti sufficienti per far fronte alle difficoltà economiche degli italiani. Si è parlato di decreto ristori per le attività, ma molte sono ancora in attesa di riceverle. In aggiunta, da alcune indiscrezioni trapela una importante novità che riguarda la busta paga dei lavoratori in Italia. Scopriamo nel dettaglio di cosa si tratta e in che modo coinvolge l’economia delle famiglie.
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Quali sono le novità per la busta paga? Ecco di cosa si tratta
Uno dei fattori che contribuiscono all’importo finale segnato sulla busta paga è la trattenuta Irpef. Per Irpef si intende l’imposta sul reddito delle persone fisiche ed è sempre stata inclusa nelle buste paghe. Questa imposta è la principale causa per cui il compenso da lordo a netto subisce una sostanziale riduzione. L’Irpef viene applicato sia sulle buste paghe che sulle pensioni ogni mese dell’anno, senza nessuna esclusione. Ebbene, ad oggi ci sarebbe una rimodulazione dell’imposta.
Secondo alcuni rumors, è in cantiere una riforma sulle aliquote dell’Irpef che dovrebbe entrare in vigore a partire da Luglio del 2021, in concomitanza con un’altra novità che riguarda l’assegno unico ai figli. Si sta pensando, infatti, di ridurre le aliquote a tre portando ad abbassare le percentuali in favore di chi presenta un reddito basso. Fino a 25000 euro l’aliquota equivarrebbe a 23%, fino a 55 mila euro a 33% e al di sopra dei 55 mila euro l’aliquota raggiunge il 43%. Tuttavia, non c’è ancora nessuna notizia ufficiale e si attendono ulteriori aggiornamenti a riguardo da parte dello Stato.