Come è fatta la moneta da un centesimo rara e a quanto ammonta il suo valore oggi. Se lo avete in casa, non lasciatevela sfuggire, perché potreste sbarcare il lunario.
Il collezionismo di monete mette in contatto gli appassionati di tutto il mondo che condividono la voglia di studiare e raccogliere le monete che hanno segnato un’epoca. Per quel che concerne le tempistiche, a volte per avere un pezzo unico, possono trascorrere anche anni perché risulta introvabile.
Le monete sono oggetti che contribuiscono all’economia di un Paese e, proprio per questo, decretano se uno stato è in buona salute o meno. Si era pensato, soprattutto in Italia, di eliminare le monete dal valore nominale di uno, due e cinque centesimi, ma alla fine si è deciso di tenerle. Ad ogni modo, c’è una moneta che presenta una caratteristica davvero unica che rende la moneta originale. Scopriamo nel dettaglio di cosa si tratta.
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Caratteristiche e quanto vale la moneta da un centesimo rara?
Questa moneta da appena un centesimo è rara e proprio per questo ha attratto l’attenzione di milioni di collezionisti. Il motivo è molto semplice: c’è un evidente errore di conio. Infatti, solitamente questa moneta è coniata in acciaio placcato in rame. Ma questa risulta essere differente. Questo esemplare è stato coniato con il materiale di cui è composta la moneta da dieci, venti e cinquanta centesimi. Stiamo parlando di una particolare lega chiamata oro nordico.
Analizzando la facciata del dritto, possiamo valutare anche il Paese di origine. Presenta un ramoscello di quercia, lo stesso presente nelle vecchie monete, cioè i pfennig. Si tratta ovviamente della Germania. Su questo lato è segnata anche la data di coniatura: l’anno 2008, sei anni dopo l’entrata in vigore dell’euro.
Proprio questo errore di coniatura fa schizzare il suo valore attuale alle stelle. Difatti, questo pezzo unico vale 45000 euro ad oggi, ma può ancora salire, visto che sul sito di vendita e aste online è in corso un’asta e la migliore offerta avrà tra le mani questo piccolo oggetto prezioso.
