Un problema mette in ansia i partecipanti al Cashback di stato. La paura cresce tra chi cerca di rimanere nella classifica
La paura cresce a dismisura tra gli utenti che stanno partecipando al Cashback di stato. La causa scatenante è il continuo disservizio del sistema. Un enorme ritardo nel conteggiare le operazioni sta mettendo in crisi tutti coloro che sperano di aggiudicarsi i 1500 euro previsti dall’iniziativa.
Ci risiamo quindi, il problema è sempre lo stesso. L’aggiornamento delle transazioni procede a ritmo lentissimo metre gli italiani continuano a collezionare giorno dopo giorno acquisti utili per la classifica. Così, anche in questi giorni il fenomeno si sta ripetendo, come gli episodi delle scorse settimane.
Addirittura, diversi partecipanti, non vedono aggiornamenti dallo scorso aprile. Aprendo l’app IO, gli ultimi acquisti che visualizzano fanno riferimento agli ultimi giorni del mese scorso. Non vi sono aggiornamenti per quanto riguarda il mese di maggio oramai cominciato da più di qualche giorno. Vediamo nel dettaglio cosa sta succedendo.
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Paura tra i partecipanti al Cashback. Cosa sta accadendo?
L’allarme lanciato da alcuni utenti ha scatenando il panico a catena tra tutti coloro che stanno riscontrando la stessa problematica. Molti allora stanno pensando che questi ritardi non sono casuali ma che nascondono dei provvedimenti già annunciati sul servizio.
Una clamorosa e inspiegabile squalifica è in vista? Sarebbero teoricamente in atto dei controlli da parte del Ministero dell’economia, ma non ci sono dati certi su situazioni di squalifiche o di interventi “punitivi”.
Anche se questi ritardi producono effetti allarmanti, vista la posta in gioco, dovrebbe trattarsi tuttavia solo di un problema tecnico. Il materiale enorme e i ritmi frenetici su cui l’algoritmo deve lavorare per i milioni di iscritti, sono la causa del disservizio.
Niente paura. Anche se il governo ha annunciato da tempo dei provvedimenti contro i cosiddetti furbetti che hanno scalato la classifica con le loro scorrettezze, è mancato un vero intervento in questi mesi. Ciò fa pensare che la questione cadrà nel dimenticatoio e che molti dei furbetti in questione si aggiudicheranno lo stesso il superbonus. Staremo a vedere i prossimi sviluppi e se seguiranno iniziative volte ad arginare concretamente il fenomeno.