Samanta Togni l’ex maestra del programma Ballando con le stelle fa una rivelazione riguardo una “malattia” che ha dovuto affrontare dall’età di 12 anni. Ecco i dettagli
Samanta Togni nasce a Terni nel 1981 ed è nota per essere una ballerina bravissima e insegnante del programma condotto da Milly Carlucci, Ballando con le stelle. Figlia d’arte di due ballerini Sandro Togni e Loredana Camilli, a soli tredici anni conquista la finale di Blackpool Dance Festival, un concorso molto importante a livello mondiale e uno dei concorsi più antichi che ci sono al mondo.
E’ finalista nel Campionato Italiano Classe Internazionale ottenendo il primo posto all’Emassey Ball, i National e all’Imperial Championship, a Roma e in Portogallo. Non ancora maggiorenne si trasferisce negli Stati Uniti dove, insieme al suo ballerino Maksim Chmercovskiy forma una coppia divenendo campionessa a Miami.
Nel 2005, tornata in Italia partecipa al programma Ballando con le stelle, classificandosi al quinto posto in coppia con Fabrizio Frizzi partecipando a ben dodici edizioni del programma. Nel 2007 farà parte del cast de La febbre del sabato sera, musical diretto da Massimo Romeo Piparo, interpretando il ruolo di Maria Huerta.
Nel 2012 vince l’edizione di Ballando con le stelle insieme all’attore Igor Garcia, e, nello stesso anno debutta come conduttrice al Festival di Castrocaro.
Nonostante la sua bravura e preparazione artistica, da piccola è stata colpita da una malattia.
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La malattia di Samanta Togni
Samanta Togni è una bravissima ballerina ma nel corso della sua vita ha dovuto affrontare una malattia imbarazzante con cui ha dovuto fare i conti: la tigna del suo gatto affermando: “Amo molto gli animali e da piccola avevo due gatti persiani. Abitavamo in un palazzo a Terni, senza giardino, e i miei genitori pensarono fosse più pratico e igienico tenere in casa due mici, piuttosto che altri animali domestici. Rommy e Cleo, un maschio e una femmina, erano due palle pelose, i miei dispettosi compagni di giochi con i quali avevo confidenza assoluta. Li abbracciavo e baciavo sul muso, me li mettevo sulla testa, ci passavo le giornate”
Continuando ha dichiarato: “Allora avevo 12 anni, frequentavo la seconda media. Ero una bimba magrolina, con una gran massa di capelli. Improvvisamente, un giorno, mi accorsi di una bolla che si andava aprendo sul petto, fin su per il collo. Poi, sul lato sinistro della testa, comparve un bozzo che cominciò a gonfiarsi e a darmi fastidio. Perdevo i capelli e intorno a quella zona finì per formarsi una chiazza: a scuola i compagni mi tenevano a distanza, mi prendevano in giro. E io ci soffrivo”. Così la sua mamma decise di portarla all’Istituto dermopatico dell’Immacolata e il dottore le diagnosticò un tipo di tigna rara e particolarmente aggressiva. Un fungo che avevo contratto dai suoi adorati gatti.
Il medico prescrisse una cura lunga e meticolosa con lo scopo di disinfestare il cuoio capelluto che si stava riempiendo di altri bozzettini in crescita, spiegando che: “Per più di un mese, due volte al giorno, la mamma mi detergeva diligentemente la testa con acqua ossigenata, applicando poi creme specifiche (ne ricordo una di colore giallastro, molto appiccicosa). Non potevo lavare i capelli, se non con uno shampoo ad hoc, e avevo il mio pettine che nessun altro poteva usare: la mia malattia era infettiva! Così, a scuola, andavo con un cappellino in testa e venivo trattata come una piccola appestata”.
Per fortuna oggi è acqua passata e la bellissima Samanta può vantare una folta chioma e una bellezza al di fuori dal comune.