Federico, figlio di Bruno Vespa e il brutto periodo: “Un continuo nodo in gola”

Il figlio del noto conduttore Bruno Vespa, Federico, ha raccontato di aver sofferto molto a causa di una brutta depressione

Bruno Vespa (Instagram)

Bruno Vespa è uno dei presentatori più longevi in assoluto della nostra tv. Ha cominciato a lavorare nel telegiornale nazionale di Rai 1 fin dalla fine degli anni sessanta, inizialmente nelle vesti di inviato speciale.

Successivamente, dopo una serie di programmi a cui ha preso parte, per il giornalista è arrivata la trasmissione che lo ha consacrato a livello di fama e notorietà. Stiamo parlando naturalmente di “Porta a Porta”, ideata da lui stesso ed in onda dal 1996 sulle frequenze Rai.

 

 

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Il format si svolge con Vespa nel ruolo di padrone di casa, il quale ad ogni puntata invita diversi ospiti all’interno del suo parterre. Uno dei temi principali è senz’altro la politica, anche se non manca occasione di trattare anche altre tipologie di argomenti, dall’attualità all’economia, passando per i fatti di cronaca.

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La depressione del figlio di Bruno Vespa

Dal matrimonio con Augusta Iannini, magistrato italiana, sono nati due figli di nome Federico ed Alessandro. Il suo primogenito nello specifico, è nato nel 1979 e nella vita svolge come suo padre la professione di giornalista.

In particolare ha lavorato per l’emittente “RTL 102.5”, dove ha condotto diversi programmi. Meno di due anni fa invece ha pubblicato il suo primo libro, il quale prende il titolo di “L’anima del maiale. Il male oscuro della mia generazione”.

Adesso invece, da circa una stagione si è spostato a “Isoradio”, dove presenta una trasmissione di intrattenimento al fianco di Silvia Salemi. È anche direttore del quotidiano online “Meteoweek”. Purtroppo per lui però, la sua vita è stata caratterizzata da molta sofferenza a causa di un bruttissimo male, la depressione.

Fin dall’età di diciotto anni ne ha sofferto il figlio di Bruno, rendendo la sua esistenza un vero inferno. Tra alti e bassi non è stato semplice superare questo problema, il quale lo ha attanagliato per un ventennio. Proprio di questo argomento ne ha parlato all’interno della sua opera sopracitata.

 

 

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Inoltre, ha raccontato di questo suo disturbo anche in un’intervista rilasciata al Giornale: “Ho passato anni a sentirmi un continuo nodo in gola. Ero l’agnello nella tana dei lupi”, così ha esordito Federico parlando di ansia e depressione.

Tuttavia, in conclusione, afferma che ancor più opprimente della patologia in sé c’è stata un’altra cosa: “Chiedere aiuto può fare ancora più paura della paura stessa del male, di quel sudore, quell’ansia, quel terrore di perdere il controllo”.

 

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