Un importante novità coinvolge Paypal e i Bitcoin. Ecco di cosa si tratta.
Il mondo delle criptovalute è pronto a fare un ennesimo passo in avanti sul mercato internazionale. In Italia la moneta virtuale è stata già introdotta e ha un discreto successo. A Roma c’è stata l’apertura del primo Coinbar, un locale dove è possibile consumare bevande o pasti pagando unicamente in Bitcoin. In Emilia Romagna è nato il primo albergo in cui si accettano pagamenti in criptomonete. Chi alloggia potrà utilizzare questo metodo di pagamento in forma totalmente sicura e veloce.
Negli Stati Uniti, ora c’è una importante novità che riguarda la celebre società Paypal. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e perché risulta essere importante.
Paypal si butta sui Bitcoin: l’incredibile novità
Paypal è l’azienda che offre servizi di pagamento tramite Internet. Fondata nel 1999, ad oggi rappresenta una delle più importanti realtà del settore. L’app Venmo è un servizio di proprietà di Paypal. Ebbene, proprio Venmo ha deciso di introdurre tra i metodi di pagamento consentiti sulla sua piattaforma quattro tipi di criptovalute.
Si tratta di Bitcoin, Ethereum, Litecoin e Bitcoin Cash. Sarà possibile investire in criptomete a partire da un dollaro. L’introduzione di Venmo nel mondo crypto ha confermato le intenzioni di Paypal che nel Novembre dell’anno scorso aveva introdotto la moneta virtuale sulle sue piattaforme. Questa novità attualmente è stata introdotta soltanto negli Stati Uniti, ma c’è chi scommette che si espanderà presto in tutto il mondo.
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Quali conseguenze dopo l’entrata di Paypal nei Bitcoin?
Venmo è di proprietà di Paypal dal lontano 2013. Per questo, molte funzionalità sono simili in entrambe le app. Per chi decidesse di investire in criptovalute, sono presenti dei video tutorial in cui si spiega come funzionano. Questi contenuti multimediali aiuteranno gli utenti a conoscere da vicino il mondo dei blockchain.
L’utenza di Venmo copre ben 80 milioni di account, di cui circa il 30% usa già criptovalute direttamente o tramite titoli di intermediazione. Questa percentuale è destinata ad aumentare, visto l’incredibile successo delle valute digitali. L’unica prerogativa al momento è che bisogna essere residenti in USA ed essere dotati di un conto bancario americano.
