Albano Carrisi il cantante di Cellino San Marco non si separa mai da un indumento. Ecco le curiosità
Albano Carrisi classe 1943 è un noto cantante italiano, personaggio televisivo e attore. Nella sua carriera ha vinto più di 26 dischi d’oro 8 dischi di platino. Figlio di due agricoltori, sin da piccolo comincia a suonare la chitarra cantando stornelli e canzoni della sua terra d’origine: la Puglia. A diciassette anni emigra a Milano e, lavorando nel ristorante Il dollaro, ha l’opportunità di farsi conoscere da un produttore Pino Massara, che lo invita a presentarsi ad una famosa agenzia e a sottoporsi ad un provino.
Nel 1965 incide il suo primo disco e comincia a fare da spalla agli spettacoli di Adriano Celentano debuttando nello stesso anno al Festival di Sanremo con Pino Donaggio. Il successo comincia con il film e brano cult Nel Sole tanto da farlo apprezzare al pubblico che lo nomina “il secondo Villa”.
L’esordio artistico arriva anche con l’avvento di Romina Power, nonché sua moglie con, nel 1982, il brano Felicità e nel 1984 Ci Sarà con la vittoria del Festival di Sanremo. Dopo la separazione comincia la sua carriera da solista, negli anni 90, vincendo numerosi premi e facendosi conoscere con delle interpretazioni un po’ più serie rispetto a quelle precedenti.
Una curiosità che ha suscitato i fan è un indumento che non manca mai negli outfit di Albano.
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Albano e l’indumento che non manca mai
Uno degli elementi che non può mancare mai negli outfit del cantante di Cellino San Marco è il cappello che fa parte dei suoi look e lo contraddistingue dal resto del mondo. In un’intervista, quando gli è stata sottoposta la domanda ha ironizzato affermando che “sta andando incontro alla vecchiaia” per poi tornare serio e svelare il vero motivo.
Suo padre pare che fosse solito utilizzare l’accessorio ormai marchio di fabbrica della famiglia Carrisi e il cantante ha aggiunto ricordando il suo papà: “Facevo il cameriere mi chiamavano terùn, ma non ho mai perso tempo con chi pensava di offendermi. Ho attraversato tanti oceani, non mi fermo alla battuta cretina. Ho un solo rimorso, quando ho portato su a Milano i miei. Papà soffriva, in ascensore non lo salutavano. Oggi mi fa male vedere i tg: noi abbiamo accolto gli albanesi, non cambia niente”.
Per Albano il cappello rappresenta una vita di ricordi e di sacrifici che i suoi genitori hanno fatto per realizzare il sogno del proprio figlio di portare la musica nel mondo rimanendo sempre uniti e forti più che mai.