Attrice tra le più apprezzate del panorama italiano, Isabella Ferrari ha avuto una carriera felice interrotta – per alcuni anni – da una malattia rara scoperta nel 2019.
Insignita del Nastro d’Argento per il film La grande bellezza, premiata con la Coppa Volpi al Festival del Cinema di Venezia e decretata Miglior attrice al Festival Internazionale del Film di Roma 2012, Isabella Ferrari è una delle artiste più amate e apprezzate di cinema e televisione. Classe 1964, dopo essere stata eletta Miss Teenager a 15 anni, inizia ad avvicinarsi al mondo della musica, ma capisce ben presto che la sua strada è un’altra.
Gianni Boncompagni la lancia in televisione: era il 1981 e Isabella Ferrari esordiva con una piccola parte in Sotto le stelle. Grazie alle sue apparizioni sul piccolo schermo, viene notata da Carlo Vanzina che la sceglie per il ruolo di Selvaggia in Sapore di mare, il suo primo film. Da quel momento, la Ferrari continua a lavorare tra cinema e televisione diventando una delle attrici più richieste. Lavora con maestri del cinema come Ettore Scola, Marco Turco, Ferzan Ozpetek o Paolo Sorrentino, e diventa protagonista di serie tv di grande successo come Distretto di Polizia.
Isabella Ferrari, il dramma della malattia
La lunga e gloriosa carriera di Isabella Ferrari subisce una battuta d’arresto nel 2019, quando l’attrice inizia ad avere dei gravi problemi di salute.
“Qualche anno fa succede che una mattina mi sveglio e non riesco più a muovere le gambe – ha raccontato lei in una intervista per Vanity Fair – . Tutto è precipitato in fretta. Inizia il calvario delle visite e delle diagnosi”.
I controlli medici, però, non danno gli esiti previsti. “Le diagnosi si dimostrano sempre sbagliate, anche quelle fatte dai medici e ospedali stranieri – ha rivelato la Ferrari – . Vado all’estero, mando il mio sangue per gli esami negli Stati Uniti. Poi arrivano i dolori accecanti, il cortisone”.
Era il 2 giugno del 2019 quando Isabella Ferrari venne ricoverata in un ospedale di Roma, vicino casa sua. Proprio lì, ha incontrato il medico che le ha salvato la vita e permesso di tornare alla normalità.
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“Lì incontro il medico più importante per me. La diagnosi che fa non è per è per niente buona – ha ricordato l’attrice – . Mi perdoni, ma non farò il nome di quella malattia rara perché appena l’hanno fatto a me sono andata su internet, ho digitato la patologia e mi sono spaventata”.
Se in un primo momento, per paura, Isabella Ferrari rifiutò di seguire la terapia proposta dal medico, poi tornò sui suoi passi e, solo così, riuscì ad uscire da quell’incubo.
“Decido di non farla e parto per Pantelleria, dove c’è una delle case che amo di più. Ero lucidissima, quell’estate, per via delle dosi di cortisone – ha raccontato – . Dipingevo, mi sentivo molto illuminata e ogni tanto provavo a preparare i miei figli al peggio”.
“Poi la situazione peggiora, mi riportano a Roma d’urgenza e inizio la terapia. Ogni mattina, per due anni, sono andata in quell’ospedale. E quando non potevo muovermi, dal letto della struttura chiamavo i miei figli via Skype per restare ancorata alla loro e alla mia vita”.
Per due anni, la malattia ha preso il sopravvento sulla vita di Isabella Ferrari ma, dopo ventiquattro mesi di calvario, l’attrice è rinata ed è tornata in pista con il film Sotto il sole di Riccione, regia degli YouNuts!, per Netflix.