Al Governo l’arrivo di Mario Draghi come premier è stato accolto come una liberazione per il centrodestra, soprattutto per Matteo Salvini.
Mario Draghi è stato investito dell’incarico di presidente del consiglio un mese, in seguito alle tanto discusse dimissioni di Giuseppe Conte. Il suo arrivo è stato celebrato in lungo e largo dalle forze politiche, da ambo le parti (eccezion fatta per Fratelli D’Italia).
Anche i personaggi più ostici per l’ex presidente della Bce, Matteo Salvini e Pier Silvio Berlusconi, hanno deciso di appoggiarlo discostandosi per qualche tempo dal desiderio di salire al potere.
Ora, durante le lunghe giornate del premier, chiamato a chiudere in fretta e furia il Decreto Sostegno ed il Recovery Plan, arriva un nuovo attestato di stima firmato dal leader della Lega.
Decreto sostegni ed il punto della situazione con Salvini
Per il decreto sostegni si è a buon punto. Ciò è quello che emerge dalla parole di Matteo Salvini, a margine di una visita all’Ospedale Fiera di Milano. “Arriverà in settimana. Ci sono richieste da categorie dimenticate nei mesi passati. Penso che serviranno altri interventi importanti già da aprile – continua poi aggiungendo – Con la situazione che c’è penso necessari altri interventi importanti. Rispetto a dicembre è cambiato il mondo, con le varianti e la terza ondata”.
“Si tratta per l’Italia dell’anno della rinascita, già a partire da Pasqua”: qui Salvini fa presagire il proprio entusiasmo e soprattutto il proprio supporto al numero 1 del Governo Italiano. “Stiamo correndo il più possibile sul piano vaccinale perché abbiamo ereditato un ritardo incredibile sia sul piano vaccinale, che sulla messa in sicurezza delle scuole, sui rimborsi”.
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L’investitura ufficiale a Mario Draghi
“Siamo qui da tre settimane e penso che Draghi abbia dato notevoli segnali di cambiamento“: continua dando un vero e proprio attestato di stima all’ex banchiere che non potrà che essere grato per le belle parole. Non si ferma però al mero complimento Salvini che ci tiene poi anche ad attaccare l’ex commissario Arcuri.
“Se ci fossimo occupati meno di primule, mascherine farlocche e banchi a rotelle di Arcuri, ci si fosse occupati di dotare l’Italia di farmaci e vaccini necessari, saremmo più avanti come altri paesi del mondo”: aggiunge con un velo di amarezza. Con la consapevolezza che il paese ha perso fin troppo tempo dietro a questioni ritenute di poca importanza e avrebbe dovuto preoccuparsi dei ‘veri problemi della penisola’.