Nella Lega sembra ci sia un ala più moderata, quella portata avanti da Giorgetti e da Zaia, che potrebbero contendersi la leadership di Salvini.
L’ex ministro degli interni nel governo Conte I, Matteo Salvini, dopo la perdita di alcuni punti nei sondaggi, vede la sua leadership a rischio. Sono le Figure dell’attuale ministro allo sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, e il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, i nomi che potrebbero sostituirlo nella Lega.
Mentre Giorgetti lavora al fianco del premier Draghi nella corsa alla produzione del vaccino in Italia, Salvini tenta una battaglia istituzionale che punta all’accaparrarsi il vaccino Sputnik. Per il momento, questo atteggiamento del leader leghista non è visto di buon occhio dalla Ue, che prima vorrebbe certificare il vaccino russo.
Invece Zaia, avendo un ruolo e un riconoscimento importante all’interno del Carroccio, rimane la figura che ha totalizzato il record di votazioni ricevute durante le regionali in Veneto. In effetti, con quasi il 50% delle approvazioni alla lista propria, il presidente veneto rimane una figura di spicco all’interno del partito.
La perdita dei punti nei sondaggi politici, andati a favore di Fratelli d’Italia, fanno pensare a delle alternative dentro il Carroccio. Ad ora, i nomi più papabili per poter riprendere il terreno perso dalla Lega sembrano essere, sopra tutti gli altri, quelli di Giorgetti e Zaia.
Il presidente della Regione Veneto ha sbalordito tutti nelle ultime elezioni regionali, che lo hanno visto presentarsi con la lista Zaia presidente. I voti della lega sono stati superati di tre volte dalla lista presentata dall’attuale governatore. Quindi, all’interno del partito sono molti a ragionare sull’opportunità di attrazione che il suo nome è in grado di dare.
D’altro canto invece, Giorgetti vede un’opportunità importante l’inserimento della Lega nell’area più moderata. Per ora, “sarebbe da incoscienti non prender parte allo slot liberatosi nel Ppe” dice il ministro allo sviluppo economico. il Partito popolare europeo ha visto da poco l’uscita del premier ungherese Orban. Quindi, Giorgetti strizza l’occhio all’ala più centrista della destra.
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Mentre da una parte Luca Zaia punta all’autonomia della regione veneta dall’altra Giancarlo Giorgetti punta a scenari più ampi. Comunque, il presidente veneto nelle dichiarazioni passate non mirava alla leadership del partito, pur sentendosi parte delle idee leghiste. “Il mio destino è quello di amministrare” aveva confermato Zaia.
Secondo Giorgetti invece, “l’Europa esiste e segue le linee guida del Ppe”. Il Partito popolare europeo è parte integrante dell’europa cattolica e moderata. Al suo interno spiccano le figure di Berlusconi e di Angela Merkel. Differente invece è la linea seguita da Salvini che tende ad avvicinarsi all’ultra nazionalismo identificato nella figura di Orban.
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