C’è aria di serenità all’interno del Pd e del M5s per lo slittamento delle elezioni comunali e regionali in tutta la penisola.
Il consiglio dei ministri ha da poco decretato lo slittamento delle elezioni amministrative in tutta Italia, per via dell’emergenza Covid. Il M5s e il Pd sembrano essere più sereni ora che avranno più tempo per organizzare le squadre dei candidati da schierare per le comunali e le regionali, soprattutto in Calabria.
Non è chiaro ancora chi siano le persone scelte per guidare alcune regioni e alcuni comuni, la pandemia ha ritardato la decisione. Ad ora però, quello che sembra certo sono le date in cui gli italiani torneranno alle urne. Si pensa al mese di ottobre per poter permettere a tutti i partiti di preparare una campagna elettorale lontana dall’estate.
Per ora, fra i nomi più in voga per poter guidare le comunali di Roma con Pd e M5s sembra essere quello di Zingaretti, ma è solo un ipotesi. La recente mossa del presidente della regione Lazio, di dimettersi da segretario del Partito democratico, lascia pensare proprio questo, ma ci sono già delle smentite.
Invece, l’attuale sindaco di Napoli, De Magistris, ha rilasciato delle dichiarazioni di sconcerto per la tempistica del richiamo alle urne. “I problemi derivanti dalla pandemia ci sono, inutile dire il contrario, quello che non capisco è perché non si sia deciso di andare alle urne a giugno”, dice il primo cittadino della Democrazia autonoma.
Quello che ancora non sembra essere chiaro è la possibilità di alleanza alle amministrative che potrebbe esserci fra il M5s, il Pd e Leu. Molti scenari lasciano pensare che la strada intrapresa sia quella della possibilità di trovare un candidato unico per alcune città, visto che vi sono in lizza città importanti come Roma, Milano, Napoli e Torino. Potrebbe essere una chance per sormontare un centrodestra in ascesa nei sondaggi.
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Ricordando che la sanità calabrese è stata commissariata da tempo, la situazione nella regione non sembra essere delle migliori a livello giudiziario. In effetti sono tantissimi gli enti ad essere commissariati e secondo l’attuale probabile candidato del centrosinistra, Nicola Irto, si deve sospendere il commissariamento e chiede allo stato di pagare il debito.
La Regione Calabria è la prima in Italia come numero di comuni sciolti. Ad esempio, nel settembre scorso le elezioni comunali di Reggio Calabria avevano destato tanti sospetti e le custodie cautelari non si sono fatte attendere. Sono sei le persone finite in manette per abuso d’ufficio, alterazione al voto e falso ideologico.
Fra le persone arrestate a dicembre risulta anche un consigliere comunale del Pd, Nino Castorina. Importante è stato anche l’interrogatorio fatto al presidente di seggio, Carmelo Giustra, che dice chiaramente: “Mi recapitarono una busta con i nomi da segnare. E ho inserito io quattordici voti”.
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