Vittoria Puccini ha subito, precocemente, la morte della madre, venuta a mancare giovanissime per un brutto male. È per questo motivo, quindi, che l’attrice ha deciso di sottoporsi a dei controlli per comprendere l’ereditarietà del tumore.
Era settembre del 2011, Vittoria Puccini era stata scelta come madrina del Festival di Venezia, ma quel momento glorioso si concluse ben presto. Una telefonata la costrinse ad abbandonare tutto per correre della madre, gravemente malata di cancro al seno. La morte di mamma Laura per la Puccini è stata un duro colpo e, ancor di più, furono per lei pesanti le parole che vennero pronunciate dalla dottoressa che seguì la malattia della donna.
“Già allora una dottoressa amica me lo disse: fai le analisi, perché hai altri casi nell’asse ereditario, ed è aggressivo – aveva raccontato Vittoria Puccini a Vanity Fair – . Ma io avevo altro di cui preoccuparmi: andare avanti”. Per un lungo periodo, infatti, l’attrice decise di ignorare il consiglio del medico ed evitare quei controlli che l’avrebbero potuta mettere di fronte ad una realtà troppo dura da affrontare. Ma un’altra morte, sempre a causa di un tumore, la costrinse ad agire prima che fosse troppo tardi.
Vittoria Puccini e il dramma della malattia
Sei mesi dopo la scomparsa della madre, Vittoria Puccini perse colei che rappresentava la sua seconda mamma, l’agente Graziella Bonaccini.
Fu quest’ultima a scoprirla e a condurla nel mondo dello spettacolo nutrendo sempre grande stima e rispetto nei suoi confronti.
Fu sempre la Bonaccini, dopo la morte della madre, a spingerla a fare delle analisi ma, fino a quel momento, le sue parole rimasero inascoltate.
“[…]è stata una seconda mamma, l’unica davvero capace di rimettermi in piedi quando persi la mia – ha raccontato Vittoria Puccini – . Ero nel buio più nero. Mi disse: ‘Non puoi fermare anche la tua vita, Vittoria. Lei non lo vorrebbe. E non c’è peggior dispetto che puoi farle: già ti amava e se n’è andata. Rialzati, subito. Glielo devi’”.
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Così, dopo la scomparsa prematura della Bonaccini, l’attrice decise di fare quei controlli per comprendere quante probabilità avesse di ereditare la malattia della madre.
“La scienza ci dà la prevenzione: prenderlo in tempo è l’arma che abbiamo. Una sera ne parlo con il mio compagno (il direttore della fotografia Fabrizio Lucci, ndr): dovrei fare degli esami, forse, ma mi spaventano – ha ricordato ancora la Puccini – . ‘Falli, perché vinci comunque: se sono negativi, tirando un sospiro di sollievo, ma anche se sono positivi, perché sapresti, e solo sapendo ci si salva’”.
Il pensiero della figlia Elena, poi, ha rafforzato ancora di più in lei il fatto che la prevenzione sia fondamentale se si vuole continuare a vivere una lunga vita accanto ai propri cari.