Draghi ha bloccato dosi di vaccini Astrazeneca, braccio forte con il colosso farmaceutico, il tutto porterà più peso in UE
La casa farmaceutica Astrazeneca si è resa protagonista di una vicenda che coinvolge il Premier italiano Mario Draghi. L’azienda da quando il suo vaccino ha avuto il via libera per la distribuzione in Europa ha avuto numerosi ritardi nell’effettiva attuazione. Per questo, ad oggi sono molti i paesi europei in ritardo con il piano vaccinale. Tra questi, figura anche l’Italia.
Una settimana fa l’Unione Europea ha dato il via alla possibilità da parte di uno degli Stati Membri di bloccare, qualora lo ritenga necessario, di bloccare l’esportazione di vaccini fatti in Europa. E il presidente ha preso letteralmente la palla al balzo.
Il colosso farmaceutico anglo-svedese dall’inizio della campagna vaccinale è stato oggetto di forti critiche, perché accusata di favorire i paesi anglosassoni. Si ricordi che il vaccino è stato cooprodotto dall’Università di Oxford, una delle eccellenze del Regno Unito.
Il diritto ai blocchi dell’export dei vaccini vigente da una settimana ancora non era stato sfruttato da nessun paese UE. Ci ha pensato Draghi nella giornata di ieri bloccando ben 250mila dosi di vaccini prodotti nella sede di Anagni, nel Lazio, destinati proprio a un paese anglosassone: l’Australia.
La vicenda assume contorni interessanti nel momento in cui si pensa al fatto che in Italia proprio Astrazeneca è in ritardo con la fornitura di vaccini rallentando di settimane la vaccinazione del personale scolastico.
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Dopo l’ardua decisione di bloccare l’export delle dosi di vaccini Astrazeneca, ci si chiede se ci saranno delle ripercussioni da parte della casa farmaceutica. C’è da dire, però, che la scelta fatta ha una motivazione: l’Australia non è un paese vulnerabile, in quanto non è un paese povero.
Inoltre, l’azienda aveva fornito all’Australia un numero di dosi di vaccini anti-Covid superiore rispetto a quelli forniti all’Italia. Ora c’è chi parla di una vera e propria mossa di sovranismo europeo attuata dal Premier, che ha fatto valere i diritti di un Paese intero in affanno.
Una cosa è certa: l’ok ai blocchi è stato dato da Ursula von der Leyen, la Presidente della Commissione Europea. Il presidente ha semplicemente messo in atto un provvedimento previsto dall’UE. Una mossa di protezionismo verso l’Italia, ma più in generale, verso l’Europa contro un’azienda che sta continuando a venir meno ai patti prestabiliti con l’Europa sulla distribuzione dei vaccini anti-coronavirus.
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