Dalla mezzanotte di oggi la Lombardia entrerà nella zona “arancione scuro”. Tra le novità per i lombardi: scuole, bar e ristoranti chiusi.
La decisione sul “cambiamento di colore” per la Lombardia è stata presa in seguito all’aumento vertiginoso dei contagi registrati nelle ultime settimane nella Regione.
Numeri davvero preoccupanti: un quinto di tutti i contagi accertati nelle ultime 24 ore in Italia è stato registrato in Lombardia. Sono 4.590 i nuovi positivi al Covid nella Regione su un totale di 55.611 tamponi processati, mentre i ricoverati per aver contratto il virus sono attualmente 4.545 e in terapia intensiva i pazienti sono 532. Ritorna la paura per la capacità degli ospedali di rispondere all’emergenza sanitaria, visti i continui aumenti di contagi.
Perciò, i prossimi 10 giorni saranno importanti per invertire la rotta e, necessariamente, comporteranno per i cittadini lombardi ulteriori restrizioni.
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Cosa cambia per scuola e attività commerciali
Per quanto riguarda la scuola, sarà sospesa la didattica in presenza per le scuole di primo e secondo grado, nelle istituzioni formative professionali secondarie di secondo grado, nei percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (Ifts) e negli Istituti tecnici superiori(Its). Restano aperti gli asili nido mentre chiudono le scuole di infanzia. La DAD, didattica a distanza, sarà obbligatoria anche per le Università.
Bar e ristoranti chiusi per tutto il giorno ma con la possibilità di consegnare a domicilio e di effettuare l’asporto fino alle 22.
Le attività commerciali resteranno aperte ma solo un componente della famiglia vi avrà accesso, con eccezione per coloro che portano minori, disabili o anziani. I centri commerciali chiuderanno nei festivi e prefestivi.
Parrucchieri e centri estetici, come già consentito, potranno restare aperti con le stesse modalità.
Gli spostamenti in “zona arancione rinforzato”
Ci si potrà spostare solo all’interno del proprio Comune di residenza, senza autocertificazione ma solo dalle 5 alle 22. Solo ai residenti nei comuni sotto i 5mila abitanti è consentito oltrepassare i confini comunali e saranno vietate le visite a parenti e amici.
Con un’ordinanza il governatore Attilio Fontana ha stabilito il divieto di spostamento, salvo situazioni gravi comprovate, verso le seconde case ubicate nella Regione, anche per i non residenti in Lombardia.
Per limitare gli spostamenti, i datori di lavoro pubblici devono concedere ai propri dipendenti il lavoro in smart working. Sarà così ridotta la presenza nei luoghi di lavoro tranne per quelle attività indifferibili che richiedono la presenza. Infine, anche le aree giochi dei parchi e le aree sport non potranno essere utilizzate.