Le novità nel mondo della scuola e nella DAD non si fanno attendere e il neo ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi, pensa già al futuro.
Sono tante le novità che il governo Draghi mette in campo. Una fra le più determinanti è quella del neo ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi, che in un’intervista puntualizza le sue future scelta sul tema della scuola, quindi della DAD.
Sembra che la didattica a distanza resterà come “integrazione alle attività scolastiche” anche dopo la fine della pandemia. In effetti, “quello che la DAD ha insegnato, in termini tecnologici durante questo periodo pandemico, sarà riutilizzato anche in futuro”, afferma il ministro.
Ovviamente, la didattica in presenza viene messa in prima linea e lì dove sarà possibile non si esclude un ritorno fra i banchi. “Le nuove varianti stanno prendendo di mira non solo i giovani dai 10 ai 19 anni, ma anche i bambini più piccoli”, dice Bianchi. Sarà importante quindi continuare con la chiusura delle scuole lì dove ci sono zone ad alto rischio contagi: zone arancioni e rosse in particolare.
L’innovazione tecnologica e l’utilizzo di essa, per poter spiegare le lezioni, resta uno strumento importante che va insegnato ai ragazzi. Il ministro Bianchi non nasconde la sua idea di poter utilizzare la DAD per costruire “una scuola moderna”.
“Si sta lavorando per migliorare la didattica a distanza, sia con un gruppo di persone provenienti dai territori, sia con un gruppo di esperti ministeriali”. L’importanza che questo nuovo metodo di apprendimento ha nel mondo scolastico si esplicherà con i continui aggiornamenti che verranno insegnati ai docenti.
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La famosa ora di punta, che avveniva la mattina per l’entrata in tempo nelle scuole, sembra dover essere superata. Ovviamente, la pandemia ha modificato di molto le abitudini negli spostamenti. Quindi, per permettere il distanziamento sociale, che l’orario delle lezioni spesso non permetteva in concomitanza al traffico automobilistico, si pensa a delle alternative.
Secondo il professor Bianchi, “lo spostamento per raggiungere gli istituti scolastici mette in movimento una città. Ciò include sia il sistema automobilistico, sia quello dei trasporti”. Ovviamente non c’è discrezionalità nelle zone più colpite dal virus, lì dove è obbligatorio continuare con la DAD non se ne potrà fare a meno.
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