Grillo assicura, in una dichiarazione, che l’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte parteciperà al progetto per rilanciare il Movimento 5 Stelle.
L’impegno preso dall'”Avvocato del Popolo” circa un mese fa quando pubblicamente annunciava ai grillini, e non solo, “io ci sono e ci sarò“, sarà onorato. Anche se Conte non ha ancora accettato di diventare capo politico del Movimento, parteciperà, secondo quanto dichiarato da Grillo, alla stesura di un vero e proprio progetto rifondativo.
La svolta per le sorti del Movimento 5 Stelle sembra proprio essere segnata, a quanto pare, dalla creazione di un progetto che ridia un orizzonte e un futuro ai grillini.
Non si tratta di un futuro a breve termine, Grillo infatti parla del 2050. Ma resta l’unica strada percorribile per creare, a detta del garante del Movimento, “una forza politica moderata”.
Anche il capo politico reggente, Vito Crimi, durante l’assemblea congiunta dei grillini ha affermato che “il Movimento deve cambiare” e che “Conte proporrà un progetto”.
Tutti uniti, o quasi, sulla figura di Conte come la “guida del Movimento”, resta ora da chiarire quali saranno le novità nella struttura organizzativa e le regole che verranno modificate.
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“Non era davvero necessaria la caduta del governo Conte”, secondo le dichiarazioni di Grillo, che inevitabilmente ha portato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a cercare una soluzione con un governo di emergenza sanitaria, economica ed ecologica con a capo Mario Draghi.
Grillo continua dicendo che quasi tutti i partiti, vi hanno aderito e la grande maggioranza delle popolazione italiana, stando ai sondaggi, dice di aver fiducia in Draghi, mentre solo una minoranza è scettica o addirittura avversa alla figura del nuovo premier.
Il garante del Movimeto conclude affermando che sarà quello che egli farà a far ricredere chi è ancora sospettoso.
Sulla falsariga del ruolo esercitato da Luigi di Maio e Vito Crimi, la proposta del Movimento è quella di capo politico con un mandato a termine da rimettere al voto degli attivisti su Rousseau.
Alcuni avrebbero proposto l’affiancamento di uno o due vice per evitare di centralizzare il potere nelle mani di un’unica persona. Ancora, c’è chi invece come Crimi, sostiene di dover tenere conto del voto della base per una governance a 5 piuttosto che un solo capo politico.
Un compromesso possibile potrebbe essere quello di trasformare il comitato direttivo in una “segreteria politica” che si affianchi alla figura di Conte. Pare che Beppe Grillo non appoggi questa opzione che rischierebbe di depotenziare la figura di Conte e il Movimento con lui.
Il progetto, una volta messo su carta, porterà allo snodo di ogni singola questione che per ora attanaglia il Movimento 5 Stelle.
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