Il leader di Fratelli D’Italia si appella contro un aspetto del nuovo decreto firmato da Draghi: ecco cos’ha innervosito Giorgia Meloni.
Firmato il nuovo Decreto del Presidente dei Ministri che andrà in vigore dal 6 marzo e fino al 6 aprile. Trenta giorni in cui saranno applicate misure restrittive rigide, volte ad evitare l’espandersi del contagio da Coronavirus. Neanche la Pasqua si è salvata dalla pandemia che sembra volerci accompagnare per tutto il 2021.
Numerose le normative in atto con Giorgia Meloni, leader di Fratelli D’Italia, che contesta un aspetto del nuovo Dpcm su cui si sarebbe attesa maggiore attenzione.
Cosa recita il nuovo Decreto
Argomento caldo di ieri sono state sicuramente le scuole, per le quali si è scelto di tenerle chiuse in caso di zona rossa. Mentre per le aree in giallo e arancione la scelta è a discrezione del Governatore in base all’andamento del contagio. Stesso discorso anche per quanto riguarda barbieri e parrucchieri mentre il tanto atteso ‘allentamento‘ durante le feste pasquali non ci sarà.
Altro argomento di discussione è le attività commerciali, ampiamente martoriate nell’ultimo anno, senza la possibilità di trovare luce nonostante la campagna di vaccinazione sia partita da due mesi. La speranza era una maggiore flessibilità dal punto di vista degli orari per permettere una ripresa e soprattutto per garantire un lavoro effettivo che l’apertura a pranzo sicuramente non permetteva.
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La decisione che ha fatto andare su tutte le furie la Meloni
La richiesta non è stata accolta, anzi, è stata completamente bocciata. Questo l’aspetto su cui Giorgia Meloni si appella contro il Governo Draghi. Il suo partito aveva infatti chiesto di poter allungare l’apertura di bar e ristoranti fino alle ore 22 per consentire al meglio l’attività lavorativa.
C’è stato il netto ‘no’ che se da un lato ha insospettito l’intero centrodestra, dall’altra parte la sola Meloni si è fatta sentire sull’argomento. “Sospendere la misura del cashback, destinando le somme stanziate per sostenere la ripresa delle categorie commerciali più colpite dalle misure anti Covid, come bar, ristoranti e palestre”: questo il contenuto di una lettera inviata al premier Draghi con la speranza di venir ascoltati così da poter sostenere per lo meno i costi di un periodo tragico per le attività commerciali.