Giorgio Armani e il dramma del compagno defunto: quella maledetta malattia

Il famoso stilista italiano, Giorgio Armani, anni fa ha vissuto un vero dramma. Si tratta della morte del compagno a causa di una malattia

Giorgio Armani (Instagram)

Uno dei migliori imprenditori del nostro Paese è proprio Giorgio Armani, il quale è il fondatore dell’azienda che porta il suo nome.

Il suo è tra i principali marchi della moda nel panorama mondiale, a partire dal 1975, anno della fondazione. A caratterizzare le sue collezioni sono senza dubbio l’eleganza e la classe. Grazie al grande apprezzamento che ha riscosso, i suoi abiti sono stati usati da diversi attori sui set cinematografici.

Tanto per citarne alcuni ricordiamo Richard Gere, Penelope Cruz, Leonardo Di Caprio e Christian Bale. Al termine degli anni novanta invece, Giorgio ha prodotto un documentario di Martin Scorsese riguardante il cinema nostrano.

 

Lo stile di Armani è riconosciuto in tutto il mondo ed è stato fonte di ispirazione per tutti gli amanti della moda. Tuttavia il suo marchio ha sfondato anche nell’ambito sportivo. Negli anni passati ha vestito la squadra di basket di Milano e anche la Nazionale italiana alle olimpiadi di Londra nel 2012.

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Il dramma di Giorgio Armani

Anche se il successo ottenuto dal grande stilista è sotto gli occhi di tutti, tanto da renderlo uno degli uomini più ricchi della nostra penisola, Giorgio ha vissuto anche dei brutti momenti, caratterizzati dal dolore.

Nel corso della sua vita infatti, ha avuto un grande amore per un uomo, deceduto molti anni fa, a causa di una brutta malattia. Il suo nome corrisponde a quello di Sergio Galeotti, architetto italiano e co-fondatore dell’azienda di Armani.

Quest’ultimo è stato appunto il suo braccio destro, il quale gli è stato vicino in un periodo importante della sua carriera. La sua scomparsa è avvenuta prematuramente nel 1985, infatti allora Sergio aveva appena 40 anni.

Dopo aver fatto coming out all’inizio di questo secolo, lo stilista, in un’intervista a “Vanity Fair”, ha rivelato il suo rapporto con l’architetto: “Tutto quello che ho fatto nel lavoro l’ho fatto per Sergio. E Sergio ha fatto tutto per me”.

Essendo più grande di oltre dieci anni rispetto a Galeotti, Giorgio ha ammesso che inizialmente lo vedeva come un figlio, ma col passare del tempo le cose sono cambiate. “Si è evoluto in qualcosa di differente. Amore è un termine riduttivo. Era una grande complicità, nei confronti della vita e del resto del mondo”.

 

Con queste frasi, l’imprenditore piacentino ha voluto ricordare una delle persone più importanti della sua vita, sia in termini lavorativi, ma anche come affetto personale, ammettendo così che la sua scomparsa ha lasciato in lui un vuoto incolmabile.

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