Luca Manfredi, figlio del celebre Nino Manfredi, ricorda i 100 anni dopo la nascita del padre e confessa: “Nino era un marito traditore”
In questi giorni si sta molto parlando dell’uscita del celebrativo del grande Nino Manfredi: “Uno, nessuno, cento Nino“, che andrà in onda su Rai2 e Sky il giorno dell’anniversario, il 22 marzo. A 100 anni dalla nascita di Manfredi “Un viaggio nella memoria lungo 60 anni“.
A raccontarlo sarà il figlio Luca che ha cucito nel documentario ogni attimo di quotidianità e carriera di Nino. Il titolo rimanda ai suoi tanti personaggi, alla complessità del carattere ed all’anniversario.
“Finora ad uso didattico riservato agli studenti di cinema, è un viaggio della memoria lungo i 60 anni di carriera di mio padre, accompagnato da Massimo Ghini, girato quando Nino compì 80 anni” racconta Luca. Sulla torta di compleanno c’era scritto “Tanto pe canta’”.
E’ la canzone che il grande attore portò al Festival di Sanremo. Come non tutti ricordano entrò ed esclamò: “Ho portato una canzone del paese nostro, si può cantare pure senza voce”. Fu un successo clamoroso.
Luca Manfredi: il rapporto con Nino
Per festeggiare l’anniversario sarà anche pubblicato il nuovo ed originale libro: “Un friccico ner core” che come è noto, richiama un verso del celebre brano di Nino in cui il figlio Luca racconta ammirazione e dispiaceri vissuti con il padre.
Come quella volta in cui Erminia, la moglie di Nino dovette fare i conti con Tonina, bimba nata da una storia occasionale con una traduttrice bulgara conosciuta a Sofia. “Nino negò, disse che era uno scherzo, era la corruzione dei tribunali bulgari. Tonina venne al funerale di papà, alcuni tratti di famiglia li ho riconosciuti. Abbiamo dovuto fare un mutuo per liquidarla dall’asse ereditario” ha confessato Luca Manfredi.
Il figlio con molta semplicità ha raccontato anche i momenti bui vissuti con il papà come quella volta in cui si misero “quasi le mani addosso“. “Gli misi una lettera sotto la porta con tutto ciò che pensavo del nostro rapporto superficiale“. Il giorno dopo arrivò sul set come se niente fosse: “Allora Luchino, cosa facciamo oggi?” chiese.
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Nino Manfredi: marito traditore
Durante la sua carriera artistica Nino collezionò una serie di successi, divenendo ben presto un pilastro della tradizione cinematografica italiana. Ma il primo trionfo fu condurre “Canzonissima“, i successi al cinema vennero dopo.
“Il mio maestro è stato mio nonno, lui mi ha trasmetto l’ironia. Ha vissuto 32 anni in USA. Gli chiedevano cos’è l’America, lui rispondeva: e chi l’ha vista mai, non so manco se c’è il sole. Faceva il minatore” raccontava Nino.
Nino era però un marito non fedele e a raccontarlo è stato lo stesso Luca confessando che spesso portava a casa donne spacciandole come segretarie o insegnanti d’inglese, e si rinchiudeva con loro nella mansarda, “era come se volesse consumare e bruciare la vita che non aveva vissuto negli anni giovanili in sanatorio” ha raccontato Luca.