Entrato nel pieno della propria avventura politica, il Governo Draghi potrebbe fare un primo passo verso la cultura dopo la grande crisi.
L’Italia con il nuovo esecutivo lavora per la ripresa economica e così si ragiona per supportare le tante attività al momento ferme. Il difficile e arduo compito del premier Draghi è di restituire tranquillità e certezze alla popolazione italiana.
Tra i tanti temi di discussione spicca soprattutto la questione relativa alla cultura, con attenzione particolare a teatri e cinema. Numerose sono a tal proposito le novità in atto a partire dal prossimo Dpcm.
Il mondo dello spettacolo sta vivendo un periodo che definire nero sembra riduttivo. Gli eventi sono stati ridotti nel 2020 del 69,29%, con gli ingressi crollati del 72,9%. Di conseguenza la spesa cala dell’82,24%, con una stima che porta in dote il -4,1 miliardi di euro. Un “bollettino di guerra” definito dagli addetti ai lavori che cercano quindi riscatto e sperano di potersi rialzare ben presto.
Andando a leggere i dati nello specifico, si scopre come per quanto riguarda il cinema c’è stato il -70,85% di ingressi ed il -71,55% di spesa al botteghino, con il teatro invece che ha una perdita simile sotto il punto di vista degli ingressi (-70,71%), ma non sulla spesa che cala addirittura al -78,45%.
Ora ci dovrebbe essere quindi una svolta a partire dal prossimo Dpcm, con regole ferree da rispettare affinché venga concessa la riapertura degli impianti. Andiamo nello specifico a comprendere cosa dovrebbe cambiare nelle prossime settimane.
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A dare notizia della riapertura di Cinema e Teatri, ci ha pensato il Ministro Franceschini: “Il confronto con il CTS e le integrazioni ai protocolli di sicurezza potranno consentire, in zona gialla, la riapertura di teatri e cinema dal 27 marzo“. Si potrà però farlo con regole rigide.
Ad esempio ci sarà un limite di spettatori, il Ministero aveva ipotizzare di poter occupare al massimo un terzo dei posti presenti, per un totale che non potrà oltrepassare le 500 persone al chiuso e le 1.500 all’aperto. Il Cts ha ulteriormente abbassato la quota, fissando il limite a 200 al chiuso e 400 all’aperto.
Un comitato Tecnico Scientifico che ha però fatto sapere come prima di riaperture ci sarà una nuova verifica 15 giorni prima in modo tale da avere un quadro generale più preciso sull’andamento del contagio in Italia. Ad ogni modo sembra così avvicinarsi il momento delle riaperture per cinema e teatri.
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