La crisi interna al Movimento 5 Stelle ha portato all’addio di numerosi componenti: Conte potrebbe essere la soluzione a tutti i problemi?
Giuseppe Conte con la scelta di Mattarella di affidare il Governo a Mario Draghi ha lasciato ‘lo scettro’. Tra qualche polemica e rimpianti, il partito che maggiormente l’ha caldeggiato, il Movimento 5 Stelle, sta vivendo una crisi interna senza precedenti.
La speranza è che ci possa essere il ritorno in politica dell’ex premier e che possa fiancheggiare proprio i pentastellati riportandoli in carreggiata.
Potrebbe essere questa la soluzione per tornare a correre? O si tratta solo di una mera illusione per un partito che ha bisogno di tutt’altro per uscire da un periodo difficile? Scopriamolo insieme.
Al momento, tra le fila del M5S c’è un gran via vai. Ad aprire le danze ci ha pensato il capo ad interim Vito Crimi che in seguito al voto sfavorevole alla fiducia a Draghi da parte di alcuni componenti del partito, ha annunciato “espulsioni e allontanamenti”. Acceso quindi il ‘fuoco delle polemiche‘, c’è chi ha accettato la decisione spostandosi in altri gruppi politici e chi invece sta provando a formarne di nuovi (vedi Alternanza c’è).
Intanto però anche diversi addii spontanei, da parte di chi ritiene che il M5S al momento non rappresenti più quel partito di ideali nato oltre 10 anni fa. Una situazione difficile da gestire, così che è andata in scena qualche giorno fa una riunione tra Beppe Grillo, Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Roberto Fico. Una riunione che sarebbe dovuta restare segreta, ma resa nota da una ‘strana fuga di notizie’.
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L’idea è di portare all’interno del partito Conte, ma ci sono diverse difficoltà. Tra le tante, l’ex premier non è iscritto al Movimento e per partecipare al Comitato a 5 c’è bisogno di essere iscritti da almeno 6 mesi. Poi, c’è da sottolineare come si debba studiare al meglio la convivenza tra lui e Di Maio. Quest’ultimo punta ad un Movimento moderato, più europeista e centrista. Dovremo vedere se Conte sia dello stesso parere.
Il ritorno dell’ex premier è visto come un possibile collante tra i diversi componenti del partito, ma non è detto che sia così. Infatti, per una ripartenza c’è bisogno di programmazione, oltre che di capacità politiche adeguate per metter una pietra sul passato e far fronte comune affinché non si ‘sfasci‘ quanto di costruito negli ultimi anni. Vedremo se nelle prossime settimane ci sarà qualche evoluzione, con Conte chiamato a scegliere se tornare in pista, o meno, e soprattutto, se farlo con il M5S o con altre forze politiche.
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