Una speciale classifica indica, sorprendentemente, l’Italia al secondo posto per quanto riguarda l’indicatore del sentimento economico.
L’indicatore del sentimento economico è composto da una serie di indici che vengono collassati per farne uno solo in grado di ‘comprendere il sentimento verso l’economia’. I dati nell’Unione Europea sono molto contrastanti con Nazioni che in questo senso riescono ad ottenere risultati positivi ed altre che invece hanno difficoltà nell’emergere in un quadro più complesso di quel che è previsto.
L’economia infatti sta subendo un arresto che parte ormai da lontano, dal marzo del 2020 quando è partita la pandemia, la quale ha praticamente messo in ginocchio le attività commerciali. Ora, nel febbraio del 2021, l’indicatore del sentimento economico, ha dato dati ben precisi.
Dove il sentimento economico è peggiorato
Andando a leggere i dati complessivi, si denota un aumento del sentimento economico sia nell’area euro che nella Ue, con un +1,9 punti rispetto al mese precedente. Ciò è riportato dalla stessa Commissione Ue. I numeri però portano in auge anche una situazione problematica in diverse nazioni dell’Unione Europea.
Tra questi non possiamo che focalizzare l’attenzione sulla Spagna che segna un -3,2 punti. Decrescita invece minore per quanto riguarda i Paesi Bassi con un -1,3. Se i dati sembrano essere in decrescita per questi paesi, si conta invece un indicatore in rialzo sulle attese sull’occupazione. Qui i dati si sono alzati dell’1,8 nell’area euro e dell’1,7 nell’Ue.
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Italia in netta crescita
Per quanto riguarda l’Italia, nello scorso giugno c’era il terzo posto, confermando i segnali di ripresa. Nell’ultimo indicatore del sentimento europeo, relativo al mese di febbraio 2021, il tricolore ha scalato ancora una posizione arrivando quindi seconda. Ci si piazza dietro solo unicamente alla Polonia, siccome l’Italia conta un aumento di 4,4 punti mentre la Nazionale con la bandiera bianco-rossa è prima con il +4,7. Dietro alla penisola c’è poi la Germania con il +3,0.
Numeri insomma che dimostrano come la voglia di ripartire ci sia, si attende solo l’occasione giusta. Magari, osservando questi numeri, lo stesso governo neo-nato con Draghi al comando, potrà optare per aiutare le industrie e le attività commerciali per migliorare ancor più i numeri che testimoniano una netta fiducia nel futuro.