Quella di Alberto Sordi è un’eredità che fa ancora discutere, un percorso lungo per l’assegnazione che sembra non essere ancora finito
La storia del cinema e della comicità italiana annovera pochi personaggi che hanno scritto pagine realmente significative. Volti che non hanno mai trovato eredi veri e propri, e per questo rimasti nell’immaginario collettivo come i veri padroni di un’arte destinata a non ripetersi più nel corso del tempo.
Tra questi figura senza ombra di dubbio Alberto Sordi, uno dei portatori di quell’arte che risiede nel suo nome ed in quello di pochi altri. Di fatto, secondo molti, sono proprio lui ed Antonio De Curtis, in arte Totò, i veri capisaldi di un cinema che non ha trovato seguito nella storia contemporanea.
Per leggere e commentare la filmografia di Sordi ci vorrebbero ore ed ore, per elogiarne la grandezza probabilmente non basterebbero i giorni. Il cinema di Sordi ha scritto la storia del nostro paese, rappresentando un unicum legato non solo alla sue abilità di attore, ma anche di regista.
E, purtroppo, come spesso succede per i grandi del passato, alla sua morte il suo nome è riecheggiato anche nelle aule di tribunale. L’eredità, infatti, è uno degli aspetti più controversi che lo riguardano.
L’eredità di Alberto Sordi
Non si è ancora chiusa, di fatto, la vicenda giudiziaria attorno all’eredità di Sordi. Scomparso il 24 febbraio 2003 e il cui patrimonio è stato ereditato dalla sorella Aurelia, morta a 97 anni. Un fatto che fa storcere il naso a molti, soprattutto quelli che hanno amato il grande personaggio romano.
L’eredità della famiglia Sordi è stimata in circa 50 milioni di euro, una cifra importante che ha causato anche diverse polemiche, legate anche ad un caso giudiziario che qualche tempo fa ha visto ben 9 persone imputate.
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Aurelia Sordi ed il caso giudiziario
La morte della sorella Aurelia, avvenuta il 12 ottobre 2014, ha spinto i familiari e alcuni conoscenti ad una vera e propria battaglia legale. Dal suo autista di fiducia, ad altre persone che, in seguito, sono state accusate di voler mettere le mani sull’eredità in maniera illecita: circonvenzione di incapace e ricettazione ai danni di Aurelia Sordi
A distanza di tempo, però, tutti e 9 gli imputati per il processo legato all’eredità di Alberto sono stati assolti dal giudice monocratico del Tribunale di Roma “perché il fatto non sussiste”.
Come da testamento di Aurelia, ad oggi, l’eredità di Alberto Sordi è tutta affidata alla “Fondazione Museo Alberto Sordi” per una cifra che supera, come detto, i 50 milioni di euro.
La storia, però, non è finita qui come ammesso da Renato Ferrante. Il cugino dell’attore, che ai microfoni di ‘Pomeriggio 5’ affermò qualche tempo fa: “Dovremo leggere le motivazioni, questo però è un primo appello. Noi andremo avanti questa storia non è affatto finita qui”.