Il presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi, è già in ‘affanno’ per risolvere le problematiche economiche del paese: ecco perché.
Nella giornata di sabato il giuramento con la firma dei documenti e la cerimonia con i Ministri davanti al presidente della Repubblica, Mattarella. Per il neo premier Draghi si è partiti ufficialmente in un’avventura ostica, ma sicuramente affascinante. Rialzare dal punto di vista economico e sociale il paese non è facile con l’ex presidente della Bce chiamato ad una vera impresa.
Dopo la formazione dell’esecutivo, c’è subito da correre con il Recovery Fund all’orizzonte che sembra essere il primo grande ostacolo da superare affinché si possa garantire alla popolazione italiana i fondi necessari per far si che il 2021 possa realmente essere l’anno della ripartenza.
Si lavora per la ratifica del Recovery Fund
Gli Stati Membri devono ratificare al più presto le proprie decisioni sulle risorse proprie per dare il via libera al Next Generation Eu. Un passaggio fondamentale affinché si possano sbloccare i fondi del Recovery Fund già a partire dai primi mesi estivi.
Si tratta quindi di un’operazione da svolgere nel minor tempo possibile, come riferimento dai tre presidenti: David Sassoli per il Parlamento Europeo, Ursula Von der Leyen per la Commissione e Antonio Costo Costa per la presidenza di turno.
Firmato il documento che regola il Recovery Fund con l’auspicio che la ratifica arrivi entro fine marzo, permettendo ai piani nazionali di approdare a Bruxelles già a partire dalla conclusione del mese di aprile.
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Draghi, l’appello dall’Europa è servito
“Siamo in crisi, i cittadini e le imprese non possono aspettare. Abbiamo quindi deciso di lanciare un appello ai parlamenti che possono accelerare e dare subito il via libera allo strumento che inietterà nelle economie dei 27 Stati Ue 750 miliardi di euro, e assicurerà che ci sia una ripresa europea, di tutti”: così ha riferito Sassoli che sprona quindi tutti a dare una mossa.
Ora toccherà quindi al Governo Draghi scogliere tutte le riserve. Operazione necessaria per sbloccare i fondi e dare una boccata di ossigeno all’economia. Naturalmente cercando di mettere tutti d’accordo, missione fallita dal precedente presidente del Consiglio, Conte. Partito tra le speranze dei cittadini, vedremo già nelle prossime settimane se il neo premier riuscirà a ratificare in tempo, e nella maniera migliore, il Recovery Fund.